Il 2026 si aprirà con la pubblicazione di uno degli album più attesi dell’anno, si intitola Tutto è possibile e a firmarlo è Geolier, in assoluto uno dei più affascinanti fenomeni musicali italiani di questa prima fetta di nuovo millennio. Di Tutto è possibile fino ad oggi abbiamo potuto ascoltare solo due brani, i due singoli che lo hanno anticipato, Fotografia e 081, in fondo, due canzoni d’amore, una per la sua fidanzata, l’altro per la sua città, Napoli, dove Geolier, all’anagrafe Emanuele Palumbo, annata 2000, ha sempre tenuto fisicamente e concettualmente i piedi ben saldi. Eppure possiamo serenamente dire che si tratta di un titolo azzeccato, perché la storia di Geolier dimostra che effettivamente tutto è possibile. La scalata di GeolierÈ possibile che un ragazzo di Secondigliano, forte esclusivamente del suo talento e di un gusto raffinatissimo in termini di sonorità, possa scalare così velocemente la vetta della discografia fino a raggiungere risultati incredibili: 91 dischi di platino, tour negli stadi che vanno sold out di default, un secondo posto al Festival di Sanremo, che fosse dipeso dal pubblico a casa sarebbe stato primo e senza alcuna discussione, stracciando tutti gli altri concorrenti. Ma soprattutto, lo sdoganamento, anche negli ambienti più snob della Milano capitale della discografia, del dialetto napoletano, un’impresa che prima di lui, in ambito pop, è riuscita solo ai giganti della musica partenopea. Il prossimo tourQuattro milioni e mezzo di ascolti mensili su Spotify, oltre un miliardo e mezzo di views per i video dei suoi pezzi sul suo canale YouTube, ma soprattutto un impatto sulla dimensione dei live impressionante. A giugno infatti Geolier inaugurerà un nuovo tour negli stadi, passando da Milano, Roma e Messina prima di tornare a casa, a Napoli, al Diego Armando Maradona, tre giorni di fila, cui biglietti si sono volatilizzati ancor prima che uscissero i due nuovi singoli e fosse annunciato il nuovo album. In Italia, come lui, solo i Pinguini Tattici Nucleari, Ultimo e, ça va sans dire, Vasco. Geolier, figlio di Napoli che non ha mai dimenticato “mammà”, anzi, continua a trarne ispirazione, continua, forse, ad essere il segreto del suo successo, una visuale, meravigliosamente provinciale, diversa, che si manifesta ben oltre l’utilizzo del dialetto e che rende tutto più autentico in un universo che ha un disperato bisogno di autenticità.L'articolo Geolier annuncia «Tutto è possibile», il suo nuovo attesissimo album proviene da Open.