Google mostra gli occhiali che sembrano normali e vedono tutto con Gemini, ma non chiamateli Google Glass

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Il progetto XR di Google entra in una nuova fase e punta a un pubblico ampio, lo stesso che già è tentato dai Ray-Ban Meta, grazie a una serie di occhiali progettati per un utilizzo quotidiano. E Google ne ha per tutti i gusti: da modelli leggeri senza schermo fino a dispositivi con doppio display. I primi occhiali con Android XR arriveranno in commercio nel 2026. Saranno modelli che manterranno l'aspetto di montature tradizionali, integrando altoparlanti e microfoni, ma lasciando da parte qualsiasi schermo.La caratteristica più rilevante riguarda le fotocamere, che permettono all'assistente Gemini di analizzare ciò che rientra nel campo visivo e fornire supporto contestuale.Questa scelta lega l'interazione all'audio, senza sovrapporre informazioni visive, e rappresenta forse il tassello finale nel puzzle di Google che vuole Gemini ovunque in tutti i suoi prodotti e servizi. E in effetti, in un paio di occhiali che "vedono la realtà", l'aiuto dell'intelligenza artificiale potrebbe davvero fare la differenza. Allucinazioni permettendo. Sempre nel 2026 arrivano i modelli con microdisplay posizionato su una sola lente, un po' come sui Google Glass. Riprendono la struttura degli occhiali audio, ma aggiungono un livello minimo di visualizzazione delle informazioni.Tra gli esempi fatti ci sono controlli per YouTube Music, istruzioni di Google Maps, stato di una corsa Uber e funzioni collegate a Gemini, che non si limiterà più a sussurrarci nell'orecchio, ma potrà farci vedere qualcosa. Il formato resta compatto e orientato a notifiche rapide.Google conferma collaborazioni con Gentle Monster, Warby Parker e Samsung per definire design e funzionalità. Il terzo modello, previsto non prima del 2027, introduce due microdisplay, uno per ogni occhio. Questa configurazione consente una percezione della profondità, elemento necessario per esperienze di mixed reality che solitamente richiedono visori voluminosi.Google integra questo sviluppo nell'espansione dell'ecosistema Android XR, che ora supporta occhiali con AI, dispositivi con display singolo, occhiali XR cablati e visori tradizionali. L'azienda affianca queste categorie con strumenti di sviluppo aggiornati, inclusi quelli dell'Android XR SDK, ma al momento scarseggiano ulteriori informazioni.L'idea di costruire un insieme coerente di dispositivi nasce dall'esigenza di offrire agli sviluppatori un ambiente unico, mentre l'adozione dei vari formati seguirà i tempi indicati da Google. In un mercato ancora in attesa di sbocciare, ma dove Meta si è già ritagliata una buona fetta di utenti e consensi, questa roadmap sembra ben strutturata e con le idee chiare. I precedenti ci inducono però a incrociare le dita e tenere basse le aspettative, anche solo per non essere delusi.L'articolo Google mostra gli occhiali che sembrano normali e vedono tutto con Gemini, ma non chiamateli Google Glass sembra essere il primo su Smartworld.