Arrestati con Flipper Zero e kit da cyber spie: il caso dei 3 hacker "armati fino ai denti"

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L'arresto di tre cittadini ucraini a Varsavia ha riportato l'attenzione sulla circolazione di strumenti digitali sensibili usati sia per la ricerca informatica sia per attività ostili. La polizia li ha fermati in via Senatorska, insospettita dal loro comportamento agitato.Gli uomini hanno dichiarato di essere informatici diretti in Lituania, ma le risposte non hanno convinto gli agenti, che hanno deciso di procedere con una perquisizione del veicolo. Il controllo ha portato alla scoperta di un insieme eterogeneo di apparecchiature: computer portatili, router modificati, schede SIM internazionali, telecamere compatte, dispositivi per comunicazioni cifrate e hard disk criptati. Gli oggetti hanno attirato subito l'attenzione per la varietà e per il tipo di utilizzo professionale richiesto.Tra gli strumenti più significativi spiccano il Flipper Zero, dispositivo noto per la capacità di emulare protocolli come RFID, NFC e Bluetooth, e un rilevatore K19 RF/GS, impiegato per individuare eventuali trasmissioni nascoste. La presenza combinata di strumenti orientati all'analisi offensiva e alla contro-sorveglianza ha sollevato dubbi sulle reali finalità del viaggio.Le autorità hanno trasferito tutto il materiale al Central Bureau for Combating Cybercrime (CBZC), che ha avviato le analisi forensi. Gli esperti hanno estratto parte dei dati dai dispositivi, mentre altri file risultano protetti da sistemi di crittografia particolarmente complessi. Sulla base delle prime verifiche, la procura distrettuale Śródmieście – Północ ha formulato accuse di tentata frode informatica, possesso di software destinato ad attività criminali e preparazione di accessi non autorizzati a dati rilevanti per la sicurezza nazionale. Il tribunale ha disposto tre mesi di custodia cautelare, mentre proseguono le indagini.Gli investigatori stanno valutando i possibili contatti del gruppo con reti di cyber mercenari attive tra Europa orientale e centrale. La rotta verso la Lituania interessa zone che ospitano infrastrutture considerate sensibili e spesso oggetto di attività di ricognizione digitale.Il CBZC ha avviato contatti con altre agenzie europee per verificare eventuali collegamenti con casi simili registrati negli ultimi mesi. In un contesto in cui criminalità, attivismo e operazioni di intelligence tendono a sovrapporsi, la vicenda evidenzia come la gestione degli strumenti informatici più delicati richieda un'attenzione crescente da parte delle autorità.L'articolo Arrestati con Flipper Zero e kit da cyber spie: il caso dei 3 hacker "armati fino ai denti" sembra essere il primo su Smartworld.