Adolescenza e smartphone: come l’uso dello smartphone modella il cervello

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Negli ultimi anni la ricerca ha evidenziato come l'uso degli smartphone possa incidere sullo sviluppo del cervello negli adolescenti, un tema che apre interrogativi educativi e sanitari sempre più rilevanti. Studi neuroscientifici mostrano che tra gli 11 e i 19 anni avvengono cambiamenti profondi nelle strutture cerebrali, con traiettorie diverse in base al modo in cui utilizziamo i dispositivi digitali.Secondo ricercatrici come Rosalba Morese e Sara Blackmore, il cervello attraversa fasi sensibili in cui l'esposizione alle tecnologie digitali può lasciare tracce misurabili. La qualità dell'uso, in particolare la differenza tra attività passive e attive, gioca un ruolo decisivo.  Gli studi citati da Rosalba Morese indicano che il cervello in crescita segue traiettorie diverse in base all'uso degli smartphone e dei social media. Le ricerche documentano modifiche nello spessore di alcune aree cerebrali, un dato che conferma quanto l'interazione con i dispositivi digitali accompagni processi neurofisiologici in corso.La visione proposta da Sara Blackmore identifica due fasi critiche dello sviluppo. La prima riguarda le ragazze tra 11 e 13 anni e i ragazzi tra 14 e 15 anni, mentre la seconda emerge intorno ai 19 anni per entrambi i sessi. In questi periodi il cervello mette in atto circuiti specifici in risposta alle attività svolte, inclusa l'interazione con ambienti digitali.Uso attivo o passivo dello smartphone: perché non è la stessa cosaLe ricerche citate distinguono chiaramente tra uso passivo e uso attivo dei social media. Lo scrolling continuo, tipico della fruizione passiva, attiva circuiti neurali diversi rispetto alla creazione di contenuti o alle attività di socializzazione educativa.Morese sottolinea che il cervello apprende in base a ciò che facciamo: quando scorriamo contenuti alleniamo un certo tipo di risposta, mentre le interazioni attive ne stimolano un'altra. La qualità dell'esperienza digitale, più che il semplice tempo trascorso online, risulta quindi centrale nello sviluppo degli adolescenti. Le neuroscienze sociali mostrano che durante l'adolescenza si sviluppano le capacità di autocontrollo, fondamentali per gestire relazioni e situazioni quotidiane. Morese ricorda che il nostro cervello è strutturato per la socialità, un elemento che influisce sul modo in cui i giovani interagiscono con gli ambienti digitali.Il dibattito pubblico riflette queste evidenze. In Ticino è stata presentata un'iniziativa per vietare gli smartphone connessi nelle scuole, mentre l'Australia ha introdotto il divieto di uso dei social media per i minori di 16 anni. È chiaro insomma che ci sia bisogno di regole comuni, perché in mancanza di uniformità diventa tutto più difficile, sia per i genitori, che per i figli.L'immagine di copertina è stata immaginata da Gemini.L'articolo Adolescenza e smartphone: come l’uso dello smartphone modella il cervello sembra essere il primo su Smartworld.