Le pillole di Polly: recensione di “Il club dei delitti del giovedì” di Richard Osman

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Chi l’ha detto che la vita può essere bella solo quando si è giovani? E che la terza età è un periodo totalmente privo di attrattive, funestato com’è dagli acciacchi e dalla nostalgia per i figli, che si accontentano di venire a trovare i genitori due volte l’anno?Magari, la verità è che ogni età è bella se la si affronta con lo spirito giusto. E quando questo accade, il tramonto può essere colorato e luminoso proprio come l’alba.Elizabeth, Ron, Joyce e Ibrahim hanno un’età media di 77 anni e rotti. Sono in pensione da un pezzo, ma di certo non sanno cosa sia la noia.Merito del modo alquanto eccentrico che hanno escogitato per ammazzare il tempo.Ogni giovedì, si riuniscono in una sala del comprensorio di lusso dove vivono, Coopers Chase, per fare le loro personali indagini su alcuni casi di omicidio irrisolti. Il merito è della loro amica Penny, che era ispettrice di polizia e quando è andata in pensione si è portata a casa le fotocopie dei fascicoli relativi ad alcuni delitti di cui non è mai stato trovato il colpevole; non sarebbe proprio la prassi, ma insomma, dopo quarant’anni di onorato servizio si avrà pure diritto a qualche piccola ricompensa.Così, i quattro arzilli detective, quando vengono a sapere che tale Tony Curran è stato assassinato in casa sua, stroncato a colpi di chiave inglese, faticano a contenere l’entusiasmo. Certo, i ragazzi della polizia sapranno anche il fatto loro, ma non si può lasciarli fare da soli. Quei poveri giovani hanno sempre troppo lavoro, e a volte perdono un po’ la rotta.Così, Elizabeth e Joyce si recano alla stazione di polizia dove lavora Donna, una poliziotta che hanno conosciuto in occasione di un seminario alquanto strampalato da lei tenuto a Coopers Chase. L’intento delle due gagliarde signore è di offrirle il loro aiuto nelle indagini; naturalmente, in cambio si aspettano delle ghiotte informazioni sul caso. Tanto fanno le due pimpanti anziane che, alla fine, la poliziotta accetta, perfino con il riluttante beneplacito di Chris Hudson, capo della squadra omicidi.Ed è così che comincia il divertimento.“Il club dei delitti del giovedì” è il primo dei cinque gialli che Richard Osman ha dedicato ai personaggi di Elizabeth, Ron, Joyce e Ibrahim, strampalati nonché attempati pseudo detective.L’idea del quartetto di anziani che ammazzano il tempo cercando di rubare il lavoro alla polizia, a dire il vero, per noi italiani non ha niente di nuovo; gli estimatori della serie dei delitti del BarLume di Marco Malvaldi ne sanno qualcosa.Certo, gli anziani del britannico Osman sono meno ruspanti e sicuramente molto più abbienti dei personaggi creati dalla penna del Malvaldi nostrano, ma l’idea alla base della storia è davvero molto simile.Ma tant’è. Osman ha saputo interpretare questo spunto comune in maniera divertente ed originale, mettendo in scena dei personaggi convincenti, che operano nel contesto di una trama ben congegnata, spiritosa ed avvincente.La vera protagonista del giallo è Elisabeth, una donna estremamente capace, che in passato è stata un pezzo grosso, anche se non è chiaro di cosa si occupasse. È razionale e coriacea, ma nasconde una grande fragilità. Tutto l’opposto di Joyce, svampita ma arzilla signora che di essere razionale se ne infischia; non a caso, infatti, è il personaggio più divertente del romanzo. Ron e Ibrahim, dal canto loro, sono un po’ in ombra in un giallo in cui le luci della ribalta sono puntate esclusivamente sui personaggi femminili, probabilmente per scelta dell’autore.I personaggi secondari sono altrettanto divertenti e ben costruiti, a cominciare da Chris, il panciuto capo della polizia, bravino nelle indagini quanto maldestro ed incapace di vestirsi in modo decente nella vita.Insomma, con “Il club dei delitti del giovedì” il divertimento è assicurato. Non resta che leggere i libri della saga, che hanno ispirato anche una serie televisiva con un esplosivo Pierce Brosnan nei panni di Ron.Federica Focà