Alessia Pifferi condannata a 24 anni di carcere in appello: ridotta la sentenza di primo grado

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Pena ridotta in appello per Alessia Pifferi. La donna è stata condannata in secondo grado a 24 anni per l’omicidio della figlia Diana, lasciata morire di stenti nel luglio del 2022.I giudici della Corte d’Assise d’Appello di Milano hanno riformato la sentenza di primo grado e con un bilanciamento tra aggravanti e attenuanti hanno condannato a 24 anni Pifferi. Un abbandono, dal 14 al 20 luglio del 2022, per il quale le sono contestate le aggravanti dei motivi futili e il legame parentale con la vittima. L’imputata, condannata in primo grado all’ergastolo, è rimasta impassibile durante la lettura della sentenza. La sorella Viviana, subito dopo la lettura della sentenza, ha commentato: “Ventiquattro anni per una cosa così orrenda. Ventiquattro anni è il valore di una bambina di 18 mesi che non c’è più. L’ha lasciata sola a morire mentre lei andava a diversi”. Mentre la madre Maria Assandri si è limitata a dire: “Sono mamma. È mia figlia pure lei. Non me la sento di commentare”. “Dal nostro punto di vista, 24 anni sono pochi”, ha detto il loro legale Emanuele De Mitri. “L’unica cosa che posso affermare è che la Corte ha riconosciuto che si tratta di omicidio volontario. Sarei stato più dispiaciuto se avesse riconosciuto l’ipotesi colposa o se avesse derubricato”.L'articolo Alessia Pifferi condannata a 24 anni di carcere in appello: ridotta la sentenza di primo grado proviene da Il Fatto Quotidiano.