Il tragico episodio di Milano che ha visto una donna accoltellata senza motivo nel pieno centro della città non può essere strumentalizzato. Vincenzo Lanni, l’uomo responsabile dell’assurdo gesto, aveva un precedente simile risalente al 2016, quando era stato dichiarato seminfermo di mente. Dopo il carcere era stato sottoposto a una misura di sicurezza. Ma se fosse possibile prevedere le azioni umane in maniera deterministica avremmo sconfitto da tempo ogni forma di criminalità. Non esiste società al mondo, neanche quella governata dal più rigido dei regimi, nella quale non accadano fatti che non vorremmo accadessero.Al ministro Piantedosi che invoca una ‘terza via’ tra i manicomi chiusi dalla legge Basaglia e la situazione attuale rispondo allora che oggi gli omicidi in Italia sono sei volte meno di quanti erano quando i manicomi erano aperti e sono la metà di quando esistevano ancora gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, l’ultimo residuo di istituzione manicomiale che ha resistito ben più a lungo. Ma non si utilizzi l’accaduto per sostenere la tesi che bisogna aumentare i posti delle Rems, perché nulla ha a che fare questo caso con le residenze a vocazione sanitaria destinate all’esecuzione delle misure di sicurezza che sono nate a seguito della chiusura degli Opg.La sola terza via che abbia senso è quella del welfare nella società libera. Depotenziare sempre di più i servizi psichiatrici territoriali e la presa in carico non può che avere un effetto anche in termini di sicurezza. L’Italia è il paese europeo che investe la percentuale minore del proprio Pil nella salute mentale. Questo dovrebbe raccontare il governo quando commenta un fatto drammatico come quello milanese, che accade nella regione italiana dove massima è la privatizzazione dei servizi sanitari. L’insinuazione di dover fare un passo indietro rispetto alla legge Basaglia è solamente una propaganda strumentale, priva di ogni argomentazione razionale, che si limita a far leva sulle paure più istintive che tali fatti di cronaca generano in tutti noi.Ogni delitto crea sofferenze. Ci sono tanti modi per rispettare questo dolore. La cosa peggiore che si possa fare è quella di strumentalizzarlo a biechi fini di raccolta di consenso, come fossimo in una pesca a strascico. Di fronte a quanto accaduto a Milano, chiunque metta in discussione le grandi conquiste di civiltà giuridica e sociale che hanno avuto origine nella rivoluzione basagliana è irriguardoso del dolore delle vittime. Nonché di quelle centinaia di migliaia di persone che nella de-istituzionalizzazione della malattia mentale hanno trovato felicità, inclusione, diritti.Nell’immediato seguito di ogni delitto non politico, i politici dovrebbero tacere, aprendo bocca solamente per esprimere le proprie condoglianze. Potremmo decidere di selezionare su questo parametro la prossima classe politica.L'articolo Donna accoltellata a Milano, altro che manicomi: Piantedosi parli degli scarsi investimenti in salute mentale proviene da Il Fatto Quotidiano.