Nessun passo indietro sul progetto di “artefizio societario” per liberarsi di 1.591 lavoratori. Tim ha confermato di volersi disfare di Telecontact, la società controllata che si occupa del customer care. Sarà ceduta a una società costituita da poco, la Dna, nella quale confluirà anche il ramo di azienda di Gruppo Distribuzione relativo alle attività di call center. Dna sarà totalmente controllata da Gruppo Distribuzione.Il muro opposto da Tim ha portato i sindacati a proclamare uno sciopero il prossimo 17 novembre con presidi e mobilitazioni nelle otto sedi che Telecontact ha in Italia. La giornata di sciopero sarà seguita dall’astensione dal lavoro per due ore a fine turno fino al 16 dicembre. “L’intento dichiarato è di realizzare una operazione straordinaria di aggregazione, nel settore delle telecomunicazioni”, spiegano Slc Cgil, Uilcom e Fistel-Cisl, che interesserà complessivamente un numero pari a 3.380 lavoratori. Ai 1.591 che diventeranno ex Tim si aggiungono i 1.789 che Gruppo Distribuzione farà confluire in Dna.Le condizioni di passaggio dei 3.380 lavoratori avverranno mantenendo in toto gli elementi base della retribuzione, ma chi arriva da Telecontact dovrà rinegoziare gli elementi di contrattazione aziendale, quasi completamente assente in Gruppo Distribuzione. L’obiettivo della operazione societaria che i sindacati giudicano “senza alcun senso industriale” sarebbe, secondo le aziende, quello di “realizzare un processo di transizione occupazionale attraverso l’attuazione un percorso di formazione e riqualificazione dei lavoratori coinvolti verso la digitalizzazione della pubblica amministrazione”. Un obiettivo che vedrebbe un partenariato “non meglio specificato” con Poste Italiane.Nel frattempo, gli ex Telecontact continuerebbero a svolgere i servizi di call center per l’ex monopolista di Stato. “Tim, attraverso questo artefizio societario, punta a ‘liberarsi’ di 1.591 lavoratrici e lavoratori appartenenti al gruppo, cedendoli a un proprio fornitore in outsourcing, che sicuramente non è quello ad aver brillato maggiormente, in questi anni, per gestione del personale, organizzazione del lavoro e relazioni sindacali”, avvisano i sindacati. “Il piano dichiarato avrebbe la finalità di gestire gli effetti della crisi di settore, in continuo calo di volumi – continuano le sigle – in ambito assistenza alla clientela, salvaguardando l’occupazione attraverso un adeguamento delle competenze personali”.L'articolo Tim conferma: via i 1.591 lavoratori di Telecontact. Un mese di scioperi contro la cessione proviene da Il Fatto Quotidiano.