Il quartiere Esquilino è sceso in piazza oggi per denunciare la “violenza fascista a Roma è per chiedere a gran voce la chiusura di Casa pound”. All’appuntamento convocato davanti al teatro Brancaccio hanno risposto in tanti, da Avs al Pd, dall’arci all’Anpi. “L’appello per la chiusura di CasaPound, noi non sappiamo più da quanto tempo l’abbiamo fatto e lo stiamo facendo”, denuncia Marina Pierlorenzi Presidente Anpi provinciale di Roma. “L’Anpi l’ha chiesto ormai da anni e non ci è stato verso ancora di ottenere nessun risultato, a fronte di sgomberi che vengono fatti in maniera estremamente pesante e anche brutale, di persone che magari hanno il problema della casa e di dove andare ad abitare. Penso per esempio a Quarticciolo, dove è successo di recente uno sgombero abbastanza pesante. CasaPound non si tocca, continuano a rimanere dove stanno -prosegue- ma non è solo la presenza di CasaPound occupata, è quello che questo rappresenta in questa zona. Loro, come ha detto qualcuno, si sono infiltrati in tante attività, anche commerciali, e in un quartiere che è multietnico, vivace, accogliente, pieno di associazionismo e di tante belle e brave persone, ci sono questi che, come fanno i fascisti, trovano il modo in maniera per loro diciamo normale, che è quello di aggredire una persona inerme solo perché ha una maglia diversa, con un bambino piccolo vicino mentre finisce la manifestazione, andando ad accompagnare le persone che pensano che siano di sinistra, intimidendole per strada. Loro non rappresentano Esquilino, non rappresentano Rione, non rappresentano Roma”, ha concluso.Questo articolo Roma, il quartiere Esquilino in piazza per la chiusura di Casa pound proviene da LaPresse