Torre dei Conti, per il Comune nessun rischio crollo: «Era pericolante, uno scavo l’ha indebolita»

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Secondo il Comune di Roma non c’era nessun rischio crollo della Torre dei Conti. E ora nel mirino della procura finisce il via libera ai lavori. Il cantiere è sotto sequestro e si valuta anche l’ipotesi dell’abbattimento. Mentre una relazione tecnica che risale allo scorso 30 maggio, stilata da un professionista esterno e consegnata agli uffici capitolini, avrebbe certificato la sicurezza della Torre. Intanto Roberto Meneghini, ex funzionario della Sovrintendenza capitolina responsabile dell’area dei Fori Imperiali dice che l’edificio era pericolante e di aver avvisato del rischio crollo nel 2006: «La struttura è instabile fin dai tempi della chiusura. E uno scavo l’ha indebolita».Il crollo della Torre dei contiTra le ipotesi sul cedimento rimane sul tavolo quella dell’errore nei lavori. Si punta sollo “scollegamento” del solaio poi crollato. Ovvero la rimozione delle puntellature a sostegno del soffitto. I lavori alla Torre dei Conti sono stati inseriti tra i 335 progetti Roma Caput Mundi con decreto del governo Draghi del 24 giugno 2022. Ma, racconta oggi Il Messaggero, tra i documenti sequestrati tra gli inquirenti c’è anche una relazione che certificava l’idoneità statica dell’edificio prima dell’ok ai lavori. I due pm Mario Dovinola e Fabio Santoni, coordinati dai procuratori aggiunti Antonino Di Maio e Giovanni Conzo, hanno disposto una consulenza tecnica affidata a ingegneri strutturisti e architetti.I lavori di restauroPer capire se i lavori di restauro partiti il 19 giugno fossero adeguati alla Torre chiusa nel 2007. L’appalto complessivo valeva 6,9 milioni. Il primo lotto da 403 mila euro avrebbe dovuto concludersi il 19 ottobre. I solai erano stati bonificati dall’amianto tramite l’impresa HTR Bonifiche. Gli operai stavano intonacando le pareti e lavorando al vano ascensore prima del crollo. Proprio gli interventi di microdemolizione potrebbero aver contribuito a minare la stabilità della Torre. Gli architetti Emiliano Mura e Federico Gigli (responsabile dei lavori) avevano stilato il progetto esecutivo.La progettazione esecutiva«La progettazione esecutiva è stata affidata a tre diversi operatori, scelti in base alla loro specifica competenza nelle categorie del restauro architettonico, degli impianti e delle strutture. Per la fase esecutiva dei lavori, l’operatore economico il raggruppamento temporaneo di imprese Edilerica Appalti e Costruzioni srl e Picalarga srl è stato individuato mediante procedura di gara aperta, gestita dalla Società Giubileo 2025 in qualità di stazione appaltante. Si tratta di imprese altamente qualificate e con comprovata esperienza nel settore del restauro monumentale», ha spiegato la Sovrintendenza capitolina.Disastro colposo, omicidio colposo e lesioni colposeLa procura procede per disastro colposo, omicidio colposo e lesioni colpose. «Questo crollo mi ha reso furioso. Non ha idea di quante volte ho segnalato le condizioni precarie della Torre, a più riprese. Ho scritto relazioni, ho lanciato l’allarme, preavvisato tutti dei possibili rischi di cedimenti… Ho sempre avuto la percezione che prima o poi sarebbe successo, mi sono trascinato questo retro pensiero per anni. Quando ho visto quella tragica scena, quasi non ho dormito la notte. Una rabbia e un dolore che non ha idea», dice intanto al quotidiano Meneghini.«A livello interno, ogni anno predisponevamo la valutazione generale sul patrimonio culturale. E nella relazione tecnica della Torre dei Conti ho sempre segnalato tutte le sue criticità. Compresi gli episodi di distacchi di materiale. Che poi sono i contenuti riportati nella scheda sullo stato strutturale della Torre allegata al progetto dei lavori. Le strutture vengono definite chiaramente fatiscenti, con la vegetazione insinuata nelle fessurazioni. Insomma, era palesemente a rischio», sostiene.Le segnalazioni sulla condizione della TorreLe sue prime segnalazioni risalgono a quasi vent’anni fa: «Nel 2006 la Torre è stata svuotata, sono andati via tutti quelli che avevano a vario titolo le attività d’ufficio dentro la Torre. Nel 2007 è stata chiusa definitivamente. E da quel momento ci siamo resi conto delle effettive condizioni: l’edificio andava deteriorandosi». Ma, spiega Meneghini, «Nel frattempo non è stata mai fatta manutenzione all’edificio. Purtroppo la mancanza di manutenzione per anni provoca queste cose. Si è sempre vissuti nell’eterna attesa dello sponsor. Dopo qualsiasi segnalazione si ragionava in termini di progetti da proporre a mecenati. A metà degli anni 10 si stimarono 4 milioni di euro per risanarla. Ma non succedeva niente. Io stesso accompagnavo in processione possibili sponsor ma la situazione appariva subito complicata e nessuno voleva metterci le mani. Venne anche l’impresa che voleva aprire l’Acquario al laghetto dell’Eur. Si parlò di farne un centro a tema…Poi nulla».Lo scavo archeologicoMa secondo l’esperto «c’è da dire che la Torre ha retto incredibilmente al terremoto del 2016, a scosse del sesto grado. I solai all’epoca, apparivano persino stabili, le prove di carico diedero esito positivo. Qualcosa l’ha ulteriormente destabilizzata, aggiungendosi ad un degrado già diffuso». Meneghini punta il dito sui lavori: «Io forse non avrei fatto lo scavo archeologico sotto la torre, nell’area dei giardinetti di largo Corrado Ricci. Forse troppo alto il rischio di andare a compromettere la coesione del terreno alla base. L’intento scientifico è lodevole certo. Ampliare l’area dei Fori e riportare alla luce la parte del Templum Pacis speculare alla parte del monumento di fronte alla chiesa dei Santi Cosma e Damiano. Uno scavo fatto per ampliare la conoscenza del monumento. Ma che toglie terra».Il possibile crolloIntanto l’intera Torre rischia di crollare. I magistrati di piazzale Clodio hanno chiesto agli uffici capitolini la documentazione per analizzare le ragioni del via libera ai lavori. A quanto si apprende, nella relazione, tra le varie annotazioni, non sarebbe stata segnalata la fragilità dello sperone che è crollato secondo quanto scrive oggi La Stampa. Dalla Sovrintendenza assicurano che «non vi è stato alcun ricorso al criterio del massimo ribasso, né la Sovrintendenza Capitolina ha mai autorizzato o consentito forme di appalto a cascata». Tra le ipotesi in discussione anche quella di abbattere la Torre dei Conti per poi ricostruirla.L'articolo Torre dei Conti, per il Comune nessun rischio crollo: «Era pericolante, uno scavo l’ha indebolita» proviene da Open.