Il giudice, se smaltisce in ritardo gli atti arretrati, deve essere punito con una sanzione che sia proporzionata al ritardo. A stabilirlo è la Cassazione, come riporta Il Messaggero in un articolo a firma di Federica Pozzi, che ha dato torto ad una giudice che aveva fatto ricorso dopo una sentenza della sezione disciplinare del Consiglio superiore della magistratura. «Ordinanze rimaste ferme più del triplo dei tempi previsti»Nello specifico di questo caso il Csm aveva comminato alla giudice una sanzione di due mesi di perdita di anzianità di servizio perché le ordinanze di cui doveva occuparsi erano rimaste ferme per più del triplo dei tempi previsti. Di fronte ai ritardi accumulati gli Ermellini sostengono, in linea con il Consiglio superiore della magistratura, che «non rappresentano idonea giustificazione il carico di lavoro pur ingente né le carenze di organico dell’ufficio, trattandosi di circostanze che non escludono la possibilità del magistrato di meglio auto organizzare il proprio lavoro per evitare ritardi». La giudice era stata ritenuta responsabile di aver «mancato ai doveri di diligenza e laboriosità con reiterati, gravi e ingiustificabili ritardi nel compimento degli atti relativi all’esercizio delle funzioni». I ritardi fatti, in cifreI fatti contestati dal Csm alla giudice riguardano processi e ritardi accumulati tra il 2016 e il 2021. La Sezione disciplinare aveva evidenziato che fossero «significativamente numerosi (pari ad oltre l’80% di tutti i depositi effettuati dalla dottoressa nel quinquennio oggetto di ispezione)» e che avessero «superato ampiamente il triplo del termine previsto dalla legge per il compimento dell’atto e, in molti casi, hanno superato anche la durata annuale». Tra l’elenco figurano punte massime di ritardi di 671 giorni per le sentenze civili, di 927 giorni per le ordinanze riservate, di 2.555 giorni per le ordinanze di rimessione in istruttoria di procedimenti andati in decisione, di 1.145 giorni per i decreti ingiuntivi, di 484 giorni per le sentenze civili rito lavoro.L'articolo «Il giudice scrive in ritardo le sentenze? Va sanzionato in base al tempo trascorso». Il parere della Cassazione proviene da Open.