Federica Pellegrini: “Il mio parto una follia di 48 ore, vicina alla depressione”

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Federica Pellegrini e Matteo Giunta si sono raccontati senza filtri, spiegando come la loro vita sia cambiata con la nascita della figlia Matilde, venuta alla luce il 3 gennaio 2024. Intervistati dal Corriere della Sera, hanno commentato diverse rivelazioni fatte in “In un tempo solo nostro”, il libro che hanno scritto insieme e in cui ripercorrono le fasi più importanti della loro vita. La coppia ha raccontato i dettagli del parto delicato della piccola Matilde. Una “follia durata 48 ore”, ha detto la ‘Divina’, culminata con un cesareo d’urgenza.Federica Pellegrini e la difficoltà a rimanere incintaPellegrini ha ricordato che Matilde è stata fortemente voluta e che prima di rimanere incinta ha avuto qualche preoccupazione in quanto il concepimento non è arrivato subito. “Questa bimba ci ha messo un po’ ad arrivare. Quando ci provi e ci metti qualche mese in più di quello che ti sei messo in testa sembra che non arrivi mai”, ha sottolineato.Poi la gravidanza tanto desiderata e il corpo che cambia, situazione che, a detta della ‘Divina‘, “non è facile da accettare”. “All’inizio ti guardano come a dire “come è grassa!”, prima ancora di capire che è la pancia della gravidanza. Poi, quando la pancia è esplosa, per me è stato il momento più bello in assoluto”, ha confidato. Il marito Giunta è intervenuto, confessando un aneddoto alquanto curioso sul periodo della dolce attesa della moglie.“Poi c’è anche la gravidanza maschile – ha raccontato l’allenatore -. Fede mi diceva: se ingrasso io, devi ingrassare pure tu. Quando andavamo a cena fuori ordinava di più, e poi non mangiava nulla. Così ho preso quei tre, quattro chili che non ho più perso“.Le rivelazioni sul “folle parto” durato 48 oreL’ex nuotatrice è poi passata a narrare i dettagli del parto che è stato difficile e complesso. Secondo la campionessa olimpica, i problemi riscontrati durante la nascita di Matilde sono stati all’origine di quelli che si è ritrovata ad affrontare lei nei primi mesi di vita della piccola. Pellegrini ha parlato di “baby blues”, specificando di non essere però mai caduta nella depressione. Si è fermata, fortunatamente, un passo prima. Così Federica sul parto:“Parto? Difficilissimo. Forse è quello che ha innescato i problemi venuti dopo. Sono state 48 ore di follia. Adesso ci rido su. Matteo è sempre stato con me, è stato incredibile il suo supporto. Ho avuto contrazioni molto forti. Dovevano essere quelle di preparazione, però erano già molto dolorose. Questa cosa mi sembrava stranissima, perché ho una tolleranza del dolore abbastanza alta. E invece sono partite già potentissime, però erano molto distanti, abbiamo dovuto aspettare tantissimo tempo. E poi… problemi su problemi”.Inizialmente Pellegrini ha provato il parto in acqua, poi è passata all’epidurale, infine ha dovuto sottoporsi a un cesareo d’urgenza. Decisione inevitabile visto che il cuoricino di Matilde non si sentiva più. “A un certo punto – ha confidato l’ex atleta – si è perso il battito della bambina. E il chirurgo ci ha detto: non ha senso aspettare, andiamo in sala operatoria. Sono stati due giorni veramente “interessanti””.Pellegrini: “Il baby blues non è sfociato in depressione”I primi due mesi dopo il parto sono stati complessi. La ‘Divina’, nel libro scritto con Giunta, ha raccontato senza troppo girarci attorno di essere stata vicina alla depressione e di nutrire la convinzione che la fase critica sia iniziata perché la nascita di Matilde è stata zeppa di difficoltà.“Quando ho preso la bambina in braccio ero già stanchissima. È stato un accumulo di stanchezza. Quindi i primi due mesi sono stati molto difficili”, ha detto la campionessa olimpica, aggiungendo che la prima notte in ospedale, guardando sua madre, è scoppiata in lacrime: “Non so perché stessi piangendo, e questa cosa si è protratta nel tempo: sempre la sera, sempre a un certo orario, con accensioni che non capivo neanche da dove venissero. A un certo punto scoppiavo in un pianto dirotto, e non sapevo perché”.“Poi abbiamo scoperto che era questo “baby blues””, ha continuato la ‘Divina’, rimarcando che fortunatamente non è mai caduta nella depressione profonda, riuscendosi a fermare un gradino prima. Per questo non ha vissuto il cosiddetto rifiuto della figlia. “Anzi – ha spiegato – allattare mi faceva stare meglio; anche se aggiungeva altra fatica. E poi Matilde nei primi due mesi non ha mai avuto sonno”.L'articolo Federica Pellegrini: “Il mio parto una follia di 48 ore, vicina alla depressione” proviene da Gossip e Tv.