Valditara attacca le opposizioni: “Usate femminicidi contro il ddl, vergogna”. In aula è bagarre

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Scontro in aula tra il ministro Valditara e le opposizioni, dopo il duro intervento dell’esponente del governo nel dibattito sul ddl in materia di consenso informato in ambito scolastico. “Sono indignato perché è stato sfruttato un tema delicato come quello dei femminicidi e della violenza di genere. Sono indignato. Avete detto che impedisce la lotta contro i femminicidi e la violenza di genere, lo avete affermato, vergognatevi. Questa è la verità, il resto sono balle. Vergognatevi. Dopo aver sentito il dibattito mi corre l’obbligo di fare alcune precisazioni – afferma Valditara – Molte delle affermazioni fatte dall’opposizione non corrispondono a verità. È stato detto che con il ddl impediremmo l’educazione sessuale nelle scuole, di informare i giovani sulle malattie sessualmente trasmesse, di conoscere l’evoluzione puberale ai nostri giovani, negheremmo l’educazione affettiva. Tutto questo è falso”. “Non avete letto attentamente o avete letto con attenzione ma avete riportato in maniera erronea l’articolo 1 comma 4 che dice: ‘Fermo restando le indicazioni nazionali dei programmi scolastici’ – sottolinea – Per capire se si insegna educazione sessuale a scuola e che cosa si insegnerà dobbiamo andare a guardare le indicazioni nazionali: educare alle differenze sessuale e fra i sessi, alla conoscenza degli apparati sessuali, delle funzioni riproduttive che sono per eccellenza la sessualità”. “Chi ha detto che noi neghiamo questo – sottolinea – ha detto una colossale balla e preso in giro i cittadini italiani. Sono indignato”. Opposizioni in rivolta: “Deve scusarsi”Alle parole di Valditara sono seguite le grida e le proteste dai banchi dell’opposizione, i cui esponenti sono stati più volte richiamati dalla presidente di turno Anna Ascani. “Il rispetto è dovuto a tutti e da tutti in quest’aula. Quel ‘vergognatevi’ va ritirato, perché dal ministro è arrivata un’offesa a tutto il Parlamento”, esordisce il deputato Pd Andrea Casu. Quella di Valditara è “una frase arrogante che dimostra la poca capacità di comprensione del dibattito: davanti al consenso informato” dei genitori per accedere ai corsi sull’affettività “rischiamo di stravolgere il senso stesso dell’istituzione scuola. Ci sono famiglie che credono nel terrapiattismo o che il covid sia stato un complotto, che addirittura non credono nell’evoluzione della specie, e lei vuole mettere nella mani di queste famiglie la decisione su cosa insegnare nelle scuole?”, afferma il deputato di Avs Marco Grimaldi, concludendo: “Lei non può dire al Parlamento di vergognarsi, lei deve chiedere scusa adesso altrimenti questo luogo diventerà impossibile e diventerà impossibile approvare questo provvedimento. Lei ha alzato i toni ed è venuto qui a insultarci e a sfidarci. È lei che sta provocando”. Per Andrea Quartini del M5S “l’opposizione ha contestato ciò che è scritto nero su bianco su una proposta di legge regressiva. È un disonore che il ministro dell’Istruzione appelli con ‘vergognatevi’ il diritto di quest’aula a esprimersi. Dovrebbe vergognarsi lui di quello che ha detto e scusarsi, e se non lo fa noi prenderemo decisioni diverse”. A Difesa di Valditara interviene la deputata leghista Simonetta Matone, che invita la minoranza a “replicare punto per punto alle parole del ministro. Sto schiattando di rabbia da due giorni e ho finalmente trovato pace e serenità nelle parole del ministro e inviterei le opposizione a smentirle”. Valditara ribatte e se ne va: “Le mie erano parole politiche” “Sono il primo a ritenere che il dibattito debba essere svelenito da polemiche e toni accesi e forti, ma voglio chiarire che le mie affermazioni non erano di carattere personale, erano politiche, legate a una accusa precisa”. Lo ha detto in aula il ministro dell’Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, chiedendo di intervenire nuovamente dopo la bagarre per le sue affermazioni in merito al ddl in materia di consenso informato in ambito scolastico. “Le mie affermazioni si riferivano a quelle affermazioni che accusavano il ddl di non consentire la lotta contro i femminicidi e la violenza di genere. Affermazioni di questo tipo sono vergognose. Perché quello dei femminicidi è un tema di straordinaria drammaticità”, ha aggiunto. “Al di là delle mie parole, credo che sono possibili tutte le contestazioni al ddl, ma teniamo da parte la violenza di genere che ci vede alleati – ha sottolineato – siamo dalla stessa parte per sradicare un fenomeno inaccettabile”. “Contestualizziamo dunque le mie affermazioni che non erano rivolte a nessuno di voi, ma di natura politica. Mi dispiace se qualcuno si è sentito offeso, ma assicuro che questo ddl non indebolisce in alcun modo la lotta contro i femminicidi – ha proseguito – Anzi, nei nostri programmi ribadiamo la centralità dell’educazione alla lotta contro la violenza di genere e ai femminicidi”. Al termine del suo intervento, Valditara ha annunciato all’Aula che stava per andare via: “Ora scusate, ma devo andare in Puglia perché ho preso un impegno istituzionale”. Parole che hanno scatenato di nuovo le proteste delle opposizioni.Questo articolo Valditara attacca le opposizioni: “Usate femminicidi contro il ddl, vergogna”. In aula è bagarre proviene da LaPresse