Ci sono tremila premesse nello studio proveniente dalla Corea del Sud che “suggerisce” un aumento dell’incidenza dei tumori dopo le inoculazioni vaccinali contro il Covid-19: il primo è che i numeri da loro stessi mostrati sono insufficienti a dimostrare che l’incidenza ci sia a causa del vaccino o di qualche sua componente.A prima vista un controsenso, approfondendo niente affatto. Si chiama nesso di causalità la pistola fumante che serve per dimostrare un collegamento tra i due fenomeni; quello che lo studio dimostra è il puro aumento numerico. Che però esiste ma va indagato ancora a fondo.s40364-025-00831-wDownloadA Un Giorno Speciale, l’oncologo Mariano Bizzarri ha spiegato cosa viene realmente fuori da uno studio che fa emergere aspetti interessanti: “Il lavoro ha dimostrato come il vaccino anti-Covid agisca a diversi livelli sul microambiente e sul sistema immunitario e determini in questo modo l’attivazione di una serie di processi meccanicistici che possono essere responsabili di ciò che loro hanno rilevato e cioè un aumento significativo di una serie di tumori: il tumore della tiroide, il tumore della mammella, il tumore del colon soprattutto”. Problema risolto? Niente affatto: “Purtroppo va considerato che il tumore è una malattia che richiede un tempo di latenza rispetto al momento dell’induzione estremamente ampio, per cui se io do uno stimolo carcinogenico oggi, mi aspetto di vedere risultato fra 3, 4, 5 o anche 10 anni e quindi stiamo probabilmente assistendo all’emergere della punta dell’iceberg e le previsioni non sono rosee, quindi stiamo già vedendo che c’è stato questo incremento nell’incidenza che va a sommarsi ad un aumento di casi individuati dovuti al ritardo nella diagnosi dovuta al blocco degli ospedali che si è verificato nel periodo della pandemia”. Sapere quindi nello specifico se quel paziente che ha avuto un determinato tumore a distanza di sei mesi o un anno dal vaccino, è un altro problema: “Ed è un problema pressoché insolubile. Noi abbiamo delle difficoltà enormi a poter stabilire un nesso di casualità reale. E’ come il problema del magistrato che deve determinare se tizio impugnasse la pistola con la quale è stato ucciso Caio. Qui noi dobbiamo intanto trovare la pistola, cioè il meccanismo attivato che porta all’innesco del processo tumorale e dobbiamo dimostrare che quel meccanismo è stato attivato dal virus, perché in questo caso è in gioco la proteina spike, la stessa che viene prodotta dal vaccino”.Un approccio in radicale contrasto con quelli sensazionalistici dei tempi pandemici, quando più giornali riportarono notizie a raffica spiegando che si deve andare “alla velocità della scienza“: “A differenza dei televirologi della pandemia, noi sappiamo che la scienza non ci dice proprio niente. La scienza dà delle risposte parziali sulla base di esperimenti stringenti, ben condotti, da cui con grande difficoltà ricaviamo pezzettini di verità. Poi c’è la verità con la V maiuscola che è un’altra cosa. E quindi ci vuole cautela, quella che loro non hanno avuto”.Nel video l’intervista di Fabio Duranti.The post Studio coreano: aumentati tumori dopo le inoculazioni, “Ma vi spiego perché la scienza ci va piano” appeared first on Radio Radio.