“Non c’è un aspetto punitivo nei confronti della magistratura, un riequilibrio tra i poteri politico, legislativo e giurisdizione in parte sì. Non c’è nulla da vendicare, la magistratura ha fatto il suo dovere, abbiamo tutti commesso degli errori ma ho sempre sostenuto che la magistratura non ha mai aggredito la politica, e non ha mai cercato di sostituirsi alla politica”. Lo ha detto il ministro della Giustizia Carlo Nordio nel corso del suo intervento al Congresso ordinario AIGA, in corso a Bergamo. “La storia è storia, è sufficiente rievocare le carte, le interviste, riascoltarle, leggere le dichiarazioni, per quanto riguarda Vassalli come si può lasciarlo in pace? Il padre del nostro codice di procedura penale, l’intervista che lui ha rilasciato al Financial Times 40 anni fa è lì e la citeremo e vorremmo vedere se qualcuno avrà il coraggio di dire che Vassalli voleva sovvertire la Costituzione visto che è stato uno di quelli che ha contribuito a crearla”, ha aggiunto il ministro Nordio commentando le parole del presidente del Comitato per il No Enrico Grosso, secondo il quale “da Vassalli a Falcone, non bisognerebbe tirare in ballo i morti” sulla separazione delle carriere.Caiazza: “Non mi preoccupa lo scontro, ma le bugie del fronte No”In vista del referendum sulla riforma della giustizia “non mi preoccupa lo scontro, mi preoccupa la diffusione di disinformazione e falsità sul contenuto della riforma, come sta sistematicamente facendo il fronte del No, quando attribuisce per esempio alla riforma, contro la sua testualità, l’effetto di sottoposizione del pm all’esecutivo”. Così Giandomenico Caiazza, presidente del Comitato per il sì al referendum sulla separazione delle carriere in magistratura, contattato da LaPresse. “No agli slogan – aggiunge – che sono tutti appannaggio del fronte del NO. Dire che la riforma ‘indebolisce’ la magistratura, ‘burocratizza’ il pm, equivale a diffondere slogan vuoti e privi di riferimento al contenuto testuale della riforma”. E sulla necessità di non tirare in ballo ‘i morti illustri’, sollevata dal presidente del comitato per il No, Enrico Grosso, Caiazza replica: “È innanzitutto importante non attribuire ai defunti parole mai dette ed anzi opposte ai pensieri effettivamente espressi, come è accaduto con Giovanni Falcone da parte del dott Gratteri. Se poi decidiamo di non parlare dei morti, allora cominciamo a lasciare in pace anche Licio Gelli”.Nordio: “Ok a confronto, ma interlocutore più qualificato è Parodi”“Io sono dispostissimo, l’ho detto dal primo giorno, a uno o più confronti sempre con un solo interlocutore per non fare confusione.Certamente l’interlocutore più qualificato sarebbe il presidente dell’Anm (Cesare Parodi) proprio perché loro hanno costituito un Comitato per il No che è un gesto politico. Quindi mi suona abbastanza singolare la spiegazione di non volersi presentare a un confronto per evitare di politicizzare un referendum che peraltro non deve affatto essere politicizzato ma che deve essere mantenuto nell’ambito tecnico, costituzionale e giuridico”. Così il ministro della Giustizia Carlo Nordio a margine di un evento alla Camera.“Su questo io sono dispostissimo da subito, compatibilmente con gli impegni a un confronto – aggiunge – ovviamente con l’Anm che, avendo costituito un Comitato per il No, credo sia l’interlocutore più qualificato. E poi con chiunque altro voglia confrontarsi con me”. A chi gli chiede se sia disposto anche a un confronto con il presidente del Comitato per il No, Enrico Grosso, Nordio risponde: “Certo, con chiunque, ovviamente compatibilmente con gli impegni ma soprattutto anche con una sorta di scaletta di persone qualificate, alla testa delle quali pongo ancora una volta l’Anm che è stata la prima a protestare e addirittura ha fatto uno sciopero. Ripeto, poi saranno loro a indicare l’interlocutore, io ho detto il presidente Parodi perché è il numero uno, se vogliono mandare il numero due o il numero tre va benissimo. Ripeto, sono dispostissimo, non ho minimamente paura, anzi sono ben lieto di spiegare il più possibile le ragioni tecniche per cui questa riforma non può e non deve essere considerata punitiva nei confronti della magistratura ma è semplicemente l’attuazione direi razionale di quello che è stato il codice di procedura penale voluto da un eroe della Resistenza che è il professor Vassalli”.Questo articolo Riforma Giustizia, Nordio: “La magistratura non ha mai aggredito la politica” proviene da LaPresse