Edi Rama show a Villa Pamphili: "Meloni grande sorella d'Italia" e "il compagno La Russa"

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Per il premier albanese Edi Rama il vertice Italia-Albania che si è svolto questa mattina nel casino del Bel respiro, la sede di rappresentanza della presidenza del Consiglio italiano a Villa Pamphili a Roma, è stato l'occasione per un grande show, con tanto di risate di mezzo governo italiano e mezzo governo albanese in prima fila ad ascoltarlo.  Nel corso della conferenza stampa che ha seguito il vertice, Rama si è lanciato in ammiccamenti e lodi esagerate verso l'Italia. Ha incensato "la grande sorella d'Italia Giorgia" che "per l'Albania ha fatto più di tutti gli altri governi italiani" e ha definito "ciliegina sulla torta" l'ipotesi che "l'Albania possa avviare i negoziati politici con la Ue nel 2028", quando, ha detto, "l'Italia avrà la presidenza del Consiglio europeo e Giorgia sarà nella doppia veste di presidente del Consiglio italiano e del Consiglio europeo".   A chi in sala mormorava per sottolineare come tra oggi e il 2028 in Italia ci siano le elezioni politiche, Rama ha risposto ironico: "Il tempo passerà vedrete che ho sempre ragione. Sbagliavo come il vostro ministro della Cultura (un riferimento al caso Sangiuliano?, ndr) quando ero più giovane, ma adesso che sono veterano non credo di sbagliare". In ogni caso il suo è un implicito auspicio a una nuova vittoria del centrodestra in Italia, a discapito del fatto che Rama è il leader di un partito socialista (dunque in teoria alleato del Pd). Anche se l'acme dell'amore albanese verso l'Italia, il premier Rama lo ha raggiunto parlando dell'eventuale adesione dell'Albania all'Ue. In quel caso, ha detto: "Siamo pronti a sottoscrivere per essere rappresentati dal commissario italiano, sarebbe troppo avere due commissari: siamo lo stesso paese".    Rispondendo alle domande dei cronisti, il capo di governo di Tirana ne ha approfittato anche per prendere in giro un giornalista del Tg3 che gli stava chiedendo se si fosse pentito del protocollo sull'immigrazione firmato con l'Italia: "Lei mi domanda se mi sono pentito, ma se non si è pentito lei che fa da due anni la stessa domanda, come mi posso pentire io che intanto ho fatto cento altre cose con il suo presidente del Consiglio?".  Dopo lo sbertucciamento Rama si è rifatto serio per un'altra grande dichiarazione di amore al nostro paese: "Con l'Italia il protocollo lo rifirmerei altre 100 volte, con altri paesi mai. Solo l'Italia ci può chiedere tutto quello che le viene in mente e noi siamo pronti a rispondere sì, perché ci sentiamo parte integrante di questo paese".  Infine, il premier ha fatto una battuta anche sull'ex colonnello di An che oggi presiede il Senato, Ignazio La Russa, appellato come "il compagno La Russa". Parlando di un film sugli ebrei che si salvarono in Albania durante la seconda guerra mondiale, Rama ha detto: "Spero che il film verrà fuori presto e confido nella sensibilità di Tajani per aiutarci a farlo proiettare alla Camera, perché al Senato abbiamo il compagno La Russa che sicuramente lo farà".