“Che Guevara” deve essere arrestato. L’Ufficio nazionale anticorruzione che coordina l’inchiesta “Midas” stringe le maglie su Oleksiy Chernyshov e ha presentato una richiesta per arrestare l’ex vice primo ministro, accusato di quello che nel codice penale ucraino viene definito “arricchimento illecito” nell’ambito della maxi-operazione anti-corruzione che coinvolge la società nucleare statale Energoatom. Secondo gli inquirenti, Chernishov era tra le persone che frequentavano la cosiddetta “lavanderia“, l’appartamento in via Hrushevskoho 9A, a Kiev, “dove venivano riciclati i fondi ottenuti con mezzi criminali”.“La Nabu e il Sapo – si legge in una nota dell’Autorità Anticorruzione pubblicata su Telegram – hanno documentato come i membri dell’organizzazione criminale trasferivano fondi all’ex vice primo ministro dell’Ucraina, che nelle comunicazioni interne veniva chiamato ‘Che Guevara’”. In totale è stato registrato il trasferimento di 1,2 milioni di dollari Usa e quasi 100 mila euro in contanti, direttamente nell’ufficio o nella clinica medica di proprietà di uno dei membri dell’organizzazione criminale”. Fondi illeciti che, secondo gli inquirenti, l’ex vicepremier avrebbe usato per finanziare la costruzione di case di lusso nella capitale. L’ultima tranche, poi, “pari a 500 mila dollari Usa, è stata trasferita alla moglie di Che Guevara dopo che lui stesso era stato indagato dalla Nabu e dal Sapo (la Procura specializzata che conduce l’inchiesta “Midas” con la Nabu, ndr) per reati di corruzione“.Ex amministratore delegato di Naftogaz, la società nazionale di petrolio e gas dell’Ucraina, poi nominato vice primo ministro, Chernyshov era finito nei guai in estate, quando la Nabu gli aveva recapitato un avviso di garanzia per corruzione mentre si trova all’estero per una missione diplomatica. Tornato in patria su richiesta di Zelensky, si era dimesso.L’inchiesta continua a concentrarsi anche sul settore minerario. Nelle scorse ore la Nabu e il Sap hanno chiesto il rinvio a giudizio di un ex viceministro dell’Energia. Secondo l’agenzia di informazione Parlament.ua, si tratta di Oleksandr Hale ex numero due di Hernan Galuschenko, dimessosi nei giorni scorsi perché coinvolto nell’indagine. Secondo i magistrati, Hale aveva promesso ai dirigenti dell’impresa statale Lviv-Volyn Coal Basin di trasferire gratuitamente attrezzature dalle miniere della regione di Donetsk in cambio di una tangente”. Si trattava strumentazioni necessarie per operazioni di estrazione, situate vicino alla zona di combattimento nel distretto di Pokrovsk. La tangente doveva essere pagata in 5 rate da 100mila dollari ciascuna, e il funzionario e tre suoi complici sono stati arrestati mentre ricevevano la terza rata.Nell’agosto 2024 i quattro indagati erano stati colti “con le mani nel sacco”, scrive la Nabu in un comunicato su Telegram, quindi erano stati arrestati e Hale si era dimesso da viceministro. L’indagine preliminare sul caso si è conclusa il 20 marzo 2025 e l’atto di accusa è stato ora trasmesso al tribunale per la valutazione nel merito.L'articolo Corruzione Ucraina, chiesto l’arresto dell’ex vicepremier: “1,2 milioni di tangenti”. La Procura vuole il processo anche per l’ex viceministro dell’Energia proviene da Il Fatto Quotidiano.