AGI - No «alle fritture di pesce e ai voltagabbana», ovvero al patto tra Vincenzo De Luca e Roberto Fico, con il primo che definiva il secondo «incapace» e l'ex presidente della Camera che «dava dell'impresentabile» al governatore della Campania. Sì a Edmondo Cirielli, «uomo coerente» che «non cambia posizione per convenienza».La premier Giorgia Meloni lancia la candidatura del viceministro della Farnesina, uomo forte di Fratelli d'Italia nella regione. Il centrodestra «è nato per ribaltare i pronostici», non c'è nessun esito «scritto». E dunque può esserci la «remuntada». «Vi chiedo di trasformare il vostro entusiasmo e affetto in uno straordinario passaparola. Andate in ogni piazza, in ogni quartiere, in ogni strada della Campania e parlate di Edmondo Cirielli, del nostro programma, delle nostre idee, di ciò che desideriamo costruire anche in questa terra fiera e orgogliosa. Raccontate che c'è – l'affondo – un'alternativa alla rassegnazione, che c'è un'alternativa ai fallimenti, al clientelismo, alle prese in giro, alle fritture di pesce per fare voti, ai voltagabbana, a chi ha rinnegato tutto pur di sedere su una poltrona».L'attacco alla sanità e la "commedia napoletana"Il primo attacco è per il presidente della Regione che si è vantato dei risultati raggiunti sulla sanità: «Solo un gioco delle carte. Pensano ancora una volta di potersi prendere gioco di voi», osserva la presidente del Consiglio rivolgendosi alla platea del Palapartenope di Napoli. «Fico – ricorda la premier – definiva il Pd il pericolo numero uno del Paese e oggi si allea con il presidente della Regione. Io vorrei chiedere a Fico se il modo di De Luca di governare va benissimo perché per anni i Cinque stelle lo hanno descritto come un modello clientelare. Mentivano prima o Fico ha deciso di far parte di quel sistema contro il quale combattevano?». La sintesi è che tra De Luca e Fico è in atto «una commedia napoletana», solo che «la commedia napoletana è molto più nobile di quella che vediamo».Impegni mantenuti e il futuro del sudLa presidente del Consiglio parte da lontano, ricorda quando, a Napoli, «tre anni fa chiudemmo qui la campagna elettorale» prima delle elezioni Politiche. «Non venimmo a promettere assistenzialismo. Il consenso che si compra con proposte facili non è vero consenso – sottolinea –. L'obiettivo era far sì che il Sud potesse competere ad armi pari» e non andare avanti con «il reddito di cittadinanza» che rende «le persone dipendenti dalla politica. Torno qui – la rivendicazione della presidente del Consiglio – a testa alta», convinta «di aver mantenuto gli impegni, a partire dalla bonifica di Bagnoli». «Abbiamo superato – rimarca – il reddito di cittadinanza, i cittadini hanno capito che era giusto distinguere chi poteva lavorare e chi non era in condizione di lavorare, se si sono arrabbiati i furbi e gli approfittatori ce ne faremmo una ragione». «La Campania può essere la locomotiva d'Italia», osserva, «vogliamo che questa terra diventi simbolo di riscatto».