Una mail al Mef con l’indicazione di possibili tagli al Fondo per l’audiovisivo scatena l’ennesimo polverone sul ministro della Cultura, Alessandro Giuli. Secondo la ricostruzione di Repubblica lo scorso 17 ottobre il gabinetto della Cultura ha inviato una mail al Mef nella quale, per ottemperare alla spending review imposta dal Tesoro, si sarebbe suggerito di ridurre di circa un terzo il Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e nell’audiovisivo. Insorgono le opposizioniLa notizia ha fatto insorgere le opposizioni, a partire dal M5S che con il deputato Gaetano Amato ha chiesto a Giuli “di venire in Aula a dirci cosa vuole fare col cinema italiano, che non va trattato come una pezza da piedi”. Per gli esponenti pentastellati in commissione Cultura di Camera e Senato si tratta di un “fatto di una gravità inaudita che non può passare sotto silenzio”. Matteo Orfini, membro dem della commissione Cultura di Montecitorio, ha definito “inquietante” la notizia riportata da Repubblica. “Come fece a suo tempo Sangiuliano, anche Giuli avrebbe chiesto al Mef di tagliare le risorse per il cinema – ha attaccato – Purtroppo è l’ennesima conferma che non siamo di fronte a un errore ma a una linea: demolire una filiera industriale del Paese perché non gradita al governo. I tagli e le nuove regole saranno una pietra tombale sul cinema italiano, a tutto vantaggio delle produzioni straniere che invece non vengono toccate: un vero capolavoro per un governo sovranista”. Fratelli d’Italia difende GiuliPossibile che l’argomento venga affrontato nell’incontro al Collegio Romano tra Giuli, i sindacati del settore cinema e la sottosegretaria Lucia Borgonzoni, che ne ha annunciato la convocazione per la prossima settimana. FdI, nel frattempo, si è schierato al fianco del suo ministro. “L’opposizione è talmente obnubilata dalla sua faziosità che non riesce neanche a leggere i dati di fatto che sono sotto gli occhi di tutti. Il ministro Giuli è impegnato in prima persona nel recuperare fondi per mettere in sicurezza il comparto del cinema, così importante e centrale per l’industria culturale della nazione. Un lavoro che Giuli sta continuando da mesi e che sta affrontando senza andare ad intaccare le risorse necessarie a garantire la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale”, ha ricordato il capogruppo di FdI in commissione Cultura al Senato, Paolo Mareschi. Fonti MiC: “Ricostruzione manipolatoria”Dal MiC non arriva una presa di posizione ufficiale, ma fonti del dicastero hanno parlato di una “ricostruzione tendenziosa e manipolatoria”, di un articolo che “dà una lettura falsa di una mail nella quale il ministero prendeva atto di una serie di tagli subiti e rispetto ai quali il Ministero stesso aveva chiesto la possibilità di spalmarli nel triennio”. E ancora, secondo le stesse fonti, si tratterebbe di “un vero e proprio ribaltamento della realtà. Pertanto, il ministero della Cultura si riserva di tutelarsi nelle sedi opportune in caso di diffusione di notizie distorsive e lesive dell’immagine e del lavoro svolto”. Viene, infine, sottolineato che nella “proposta del ministero per il fondo cinema e audiovisivo era previsto il mantenimento dello splafonamento del tax credit internazionale che avrebbe comunque attratto capitali esteri e assicurato sviluppo e lavoro per tutto il settore del cinema”.Questo articolo Bufera per la mail di Giuli sui tagli al Cinema, il ministero della Cultura: “Ricostruzione manipolatoria” proviene da LaPresse