“Questa manovra favorisce i ricchi? Io penso che ci voglia molto coraggio, a sostenere una tesi del genere”. Da Bari per l’evento elettorale del centrodestra a supporto di Luigi Lobuono, candidato presidente alle elezioni regionali in Puglia, Giorgia Meloni respinge le accuse: “La sinistra dice che noi aiutiamo i ricchi perché, secondo loro chi guadagna, diciamo, 2.400 euro al mese e magari ci mantiene tre figli è un ricco che va mazzolato. Io non sono d’accordo. Sono persone che lavorano e che vanno aiutate”. Dichiarazioni che non tengono conto, però, di quanto rilevato dallo stesso Ufficio parlamentare di bilancio e da varie simulazioni e cioè che il taglio Irpef avvantaggia anche chi guadagna 200mila euro l’anno.La premier replica anche a chi la definisce una “manovrina” la legge di bilancio: “Vale la pena di ricordare all’opposizione che avremmo potuto fare una manovrona se non avessimo 40 miliardi di euro di crediti del geniale superbonus di Conte”, aggiunge tornando ad attaccare i partiti del centrosinistra: “Ci parla di equità la sinistra che prendeva i soldi dai cittadini per darle alle banche: lezioni da questa gente, anche no”, insiste Meloni. Poi punta il dito anche contro il sindacato di Landini: “Abbiamo messo in manovra una misura sui rinnovi contrattuali, che voleva la Cgil, e la Cgil cosa fa? Sciopero generale, di venerdì“, ribadisce. Non sia mai che la rivoluzione la facciamo di martedì, a dimostrazione che i diritti dei lavoratori non sono prioritari per alcuni”. Rivendica anche l’abolizione “dell’elemosina del reddito di cittadinanza” che, afferma, “l’abbiamo sostituita con la dignità di un lavoro, con la libertà di non dover dipendere dalla politica”.Sull’esito della tornata elettorale pugliese la premier mostra ottimismo: “Questa sala gremita e questo entusiasmo sono un racconto, sono la più bella risposta a chi sta continuando a dire che la Puglia non può e non vuole cambiare. Ricordatevi che non ci sono risultati già scritti in partenza, non ci sono destini già scritti”. Per Meloni le regionali in Puglia rappresentano “una sfida che noi puntiamo a vincere, perché non abbiamo paura di nessuno“, ha detto dal palco del comizio ringraziando gli altri leader della coalizione (Tajani, Salvini e Lupi).“In tre anni abbiamo ricostruito l’immagine della nazione, eravamo la pecora nera d’Europa e ora siamo la nazione che indica la rotta alle altre”, si vanta Meloni ricordando “quando dicevano che non saremmo mai arrivati al governo di questa nazione, o che saremmo durati meno di sei mesi, e oggi siamo il terzo governo più longevo su 68. E tre giorni fa – aggiunge – il Financial Times titolava che l’Europa dovrebbe imparare dall’Italia”.Un accenno anche alla riforma della giustizia, dove – dice – ci sono “norme di buonsenso per cui veniamo accusati di qualsiasi nefandezza, di volere i pieni poteri, di assoggettare la magistratura alla politica… Ma non sopportano che facciamo il contrario: togliamo il controllo dalla politica, e questo alla sinistra non va giù. Noi vogliamo una magistratura che sia libera, non controllata da nessuno. E sono certa – assicura – che migliaia di magistrati nel segreto dell’urna voteranno a favore. Anche molti esponenti di sinistra“. Di una cosa è certa. “Mettetevi l’anima in pace, la Meloni arriverà a fine legislatura e poi chiederà agli italiani di essere giudicata sul complesso di ciò che ha fatto. La Meloni a casa ce la possono mandare solo gli italiani, una cosa a cui la sinistra non è abituata, la democrazia”, conclude.L'articolo Meloni in Puglia per le Regionali: “Per la sinistra la manovra aiuta i ricchi? Ci vuole coraggio a dirlo” proviene da Il Fatto Quotidiano.