Per la morte di un neonato nella culla termica di una parrocchia a Bari saranno processati il parroco e un tecnico

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Per la morte di un neonato nella culla termica di una parrocchia a Bari saranno processati il parroco e un tecnico - Il PostLa polizia scientifica fuori dalla chiesa di San Giovanni Battista a Bari, 2 gennaio 2024 (ANSA/Donato Fasano)Due persone sono state rinviate a giudizio per la morte di un neonato di due settimane, trovato il 2 gennaio 2025 nella culla termica della parrocchia di San Giovanni Battista, nel quartiere Poggiofranco di Bari: sono Antonio Ruccia, il parroco, e Vincenzo Nanocchio, il tecnico che aveva installato l’incubatrice e ne seguiva la manutenzione. Entrambi erano indagati per omicidio colposo. Il processo comincerà il prossimo 5 febbraio.La culla termica è un’incubatrice che ricrea l’ambiente intrauterino, e di solito viene utilizzata per i bambini nati prematuri o sottopeso. Quella in questione fu installata negli spazi della parrocchia nel 2014 per accogliere i bambini i cui genitori scelgono di affidarli a cure altrui. Il neonato fu trovato morto per ipotermia il mattino dopo che era stato lasciato lì. La culla era collegata allo smartphone del parroco tramite un sistema di allarme, che però in quell’occasione non aveva funzionato. Durante gli accertamenti la procura di Bari ha riscontrato diversi problemi nell’impianto.Tag: bari-culla termica-neonatoConsigliati