Una agevolazione fiscale “straordinaria e temporanea” per incentivare la rivalutazione dell’oro da investimento, come monete e lingotti, di cui non si ha la documentazione del prezzo di acquisto, e riportarlo al prezzo attuale, pagando il 12,5%. Un modo per sfruttare il mercato favorevole e per recuperare gettito utile. È quanto prevede un emendamento della Lega, del deputato Giulio Centemero, che verrà presentato dai senatori del partito alla Manovra 2026, entro il termine che scade oggi alle 12. Cosa prevede la proposta della LegaCon l’operazione, che vede favorevole anche Forza Italia, viene stimato un maggiore gettito tra 1,68 e 2,08 miliardi da usare a copertura di altre misure. “I contribuenti che, alla data del 1° gennaio 2026, possiedono oro da investimento”, ma “in mancanza di documentazione attestante il relativo costo o il valore di acquisto, possono presentare istanza di rivalutazione fiscale entro il 30 giugno 2026”, si legge, e “ai fini e agli effetti della determinazione delle plusvalenze” sul metallo prezioso posseduto “alla data del 1° gennaio 2026, può essere assunto, in luogo del costo o del valore di acquisto, il valore condizione che il predetto valore sia assoggettato a un’imposta sostitutiva delle imposte sui redditi nella misura del 12,5 per cento e che sia certificato da una società iscritta al Registro degli Operatori Professionali in oro presso l’Organismo Agenti e Mediatori”. Secondo la Lega, tale livello impositivo risulterebbe allineato con la tassazione attualmente applicata ai Titoli di Stato e idoneo a incentivare l’adesione spontanea all’iniziativa da parte di un’ampia platea di soggetti detentori di oro da investimento. La stima sul gettito, contempla una adesione minima del 10%. Si prendono a riferimento alcune stime secondo le quali l’oro privato in Italia potrebbe ammontare a circa 4.500/5.000 tonnellate, con un controvalore indicativo di 499/550 miliardi di euro. Considerando il prezzo di mercato di circa 111.000 euro al Kg e nella categoria generale di oro in mano ai privati, ricomprendente anche quello contenuto nei gioielli, l’oro da investimento è stimabile nell’intervallo del 25-30% del totale e pertanto ammonterebbe indicativamente a 1.200-1.500 tonnellate. Ipotizzando che solo il 10% delle quantità evidenziate sopra fosse oggetto di affrancamento, il gettito di tale iniziativa dovrebbe attestarsi tra 1.67 e 2.08 miliardi di euro. Questo articolo Manovra 2026, tassa sull’oro: stimato un gettito da 2 miliardi proviene da LaPresse