Via al riarmo tedesco, Rinaldi ▷ “Memoria corta? L’ultima volta non è andata bene!”

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Negli ultimi anni il dibattito sul riarmo europeo si è intensificato, alimentato dal conflitto russo-ucraino e dalle tensioni geopolitiche globali. Eppure, dietro la narrazione del ‘pericolo russo’ e della ‘minaccia cinese’, si cela una domanda che in pochi hanno il coraggio di porre: chi, nella storia, ha davvero portato la guerra in Europa e nel mondo?L’attuale politica europeaNegli ultimi due secoli le grandi guerre non sono partite né da Mosca né da Pechino, ma dal cuore dell’Europa occidentale. Dall’Impero britannico alle due guerre mondiali guidate dalla Germania, è stata l’Europa ‘civile e democratica’ a esportare conflitti, invasioni e colonizzazioni. Oggi, paradossalmente, mentre si invoca la paura del ‘nemico russo’, la Germania prepara un nuovo piano di riarmo. Berlino giustifica la scelta con la necessità di rafforzare la NATO e di difendere l’Europa da possibili minacce orientali. Ma, secondo molti osservatori, la motivazione reale sarebbe un’altra: la crisi economica dell’industria tedesca, messa in ginocchio dalla transizione green e dalla concorrenza cinese.Le grandi case automobilistiche tedesche – Mercedes, BMW, Volkswagen, Opel – faticano a reggere la competizione sui costi e sull’approvvigionamento di materie prime strategiche, dominate da Pechino. In questo contesto, la ‘riconversione militare’ potrebbe apparire come una scorciatoia per salvare occupazione e profitti, proprio come accadde negli anni Trenta, quando le fabbriche civili si trasformarono in produttori di carri armati e munizioni.Una prospettiva inquietanteSe si considera che l’Unione Europea nacque proprio per impedire alla Germania di riacquistare un ruolo militare egemone. Dopo la caduta del Muro, l’integrazione economica doveva neutralizzare le spinte nazionaliste e belliciste del continente. Ma oggi, con la spinta verso un esercito europeo e la leadership tedesca in prima fila, quel fragile equilibrio sembra vacillare.Il paradosso è evidente: l’Europa teme Russia e Cina, due potenze che (almeno negli ultimi due secoli) non hanno mai invaso il continente, mentre affida la propria sicurezza militare a chi, storicamente, ha scatenato le guerre più devastanti.“Se c’è un popolo da temere – dicono i critici – non è quello che non ha mai attaccato, ma quello che lo ha già fatto”.Dietro la facciata del riarmo ‘per la sicurezza comune’, si potrebbe intravedere quindi un gigantesco progetto economico: rilanciare l’industria tedesca attraverso la produzione bellica, con la complicità di Bruxelles. Se così fosse, il prezzo da pagare non sarebbe solo economico, ma politico e morale.La domanda resta aperta e scomoda: davvero la minaccia viene da Est? O, ancora una volta, l’Europa rischia di ripetere gli errori del passato, salendo sul ‘cavallo sbagliato’?The post Via al riarmo tedesco, Rinaldi ▷ “Memoria corta? L’ultima volta non è andata bene!” appeared first on Radio Radio.