Non è un colpo di spugna, ma poco ci manca. Il costo della vita torna ad essere in cima alle priorità del partito repubblicano che, sotto pressione proprio per abbassarlo (a settembre l’inflazione è salita al 3%, dal 2,9% di agosto), il presidente Usa Donald Trump ha firmato un ordine esecutivo che rimuove i dazi da lui stesso imposti, esentando articoli come caffè e frutta esotica. Ma ci sono anche banane pomodori, pinoli e tagli di carne bovina, in un momento in cui il prezzo di questa carne ha raggiunto livelli record nel Paese.Il provvedimento rientra in un ordine esecutivo firmato lo scorso venerdì dal capo della Casa Bianca: l’amministrazione ha infatti deciso che alcuni prodotti agricoli saranno esentati dai dazi reciproci imposti quest’anno, per contrastare comportamenti ritenuti sleali, dopo aver valutato questioni quali la capacità interna degli Stati Uniti di produrre determinati beni. Gli altri dazi in vigore continueranno ad essere applicati.Ad esempio, i pomodori provenienti dal Messico, uno dei principali fornitori degli Stati Uniti, continueranno ad essere soggetti a un dazio del 17%. La mossa del tycoon alla guida degli Usa arriva, come detto, dopo che gli elettori hanno espresso la loro frustrazione per lo stato dell’economia nei sondaggi effettuati all’uscita dalle urne all’inizio di questo mese, votando per i democratici nelle elezioni di medio termine in diversi stati. Il Brasile, principale fornitore di caffè degli Stati Uniti, è soggetto ad esempio a dazi del 50% da agosto e secondo i dati dell’indice dei prezzi al consumo, a settembre i consumatori hanno pagato il caffè quasi il 20% in più rispetto all’anno precedente.La decisione di Trump è stata poi salutata con favore dal mondo dell’industria italiana. “Accogliamo con favore questa notizia, che rappresenta un’iniezione positiva e un’opportunità di rafforzamento in un mercato di primo piano a livello globale. È un segnale di distensione che incoraggia gli investimenti e crea nuove opportunità di crescita, migliorando la marginalità e accelerando le opportunità di sviluppo negli Stati Uniti”, ha commentato di Cristina Scocchia, ad di illycaffè. Scocchia ha specificato che “per quanto ci riguarda confermiamo la nostra volontà di valutare una produzione dedicata in loco, perché il mercato americano è per noi strategico e merita strutture e operations specifiche”.