Leapmotor B10, la prova de Il Fatto.it – L’elettrica che unisce Mao e l’Avvocato – FOTO

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‹ › 1 / 6 leapmotor b10 ‹ › 2 / 6 leapmotor b10 ‹ › 3 / 6 leapmotor b10 ‹ › 4 / 6 leapmotor b10 ‹ › 5 / 6 leapmotor b10 ‹ › 6 / 6 leapmotor b10 Di auto cinesi ormai ce ne sono in giro parecchie anche in Italia. Le Leapmotor, tuttavia, sono le cinesi che orbitano nel pianeta Stellantis. Ecco perché vengono osservate con maggiore attenzione, come capita per un rigore concesso o non dato alla Juventus.Già piuttosto celebre per la piccola T03, che con gli incentivi costa meno di uno scooter (e la pubblicità Leapmotor su che questo tasto spinge assai) la giovane marca cinese sta lanciando in questi giorni la B10, Suv urbano elettrico da 4,5 metri con una linea minimalista che potrebbe far dire, al commentatore prevenuto, battute tipo “non sembra neppure cinese”. I fanali anteriori affilati le danno pure uno sguardo “orientale”.Spaziosa e luminosa all’interno grazie al tetto panoramico in cristallo, la B10 ha una plancia dominata dal maxischermo su cui campeggia la efficace mappa Baidu e dal simpatico volante, cicciotto, non perfettamente tondo e di media ampiezza.A bordo dilaga la digitalizzazione, e dunque, soprattutto per i non nativi digitali, è d’obbligo studiarsi per benino le funzioni, meglio ancora se spiegate a voce da un addetto alla vendita o da un amico impallinato di tecnologia. Altrimenti non arriverebbe mai, il classico utente non-nerd, a scoprire come si regolano gli specchietti retrovisori. O come accendere o spegnere il motore.Appreso il minimo indispensabile si potrà finalmente guidare la B10, scoprendo la fluidità di marcia e lo spunto (da zero a 100 in 8 secondi, per dire), per poi dedicarsi all’attività classica di chi si mette al volante per le prime volte a condurre una vettura totalmente elettrica: domandarsi quanti km faremo prima di dover ricaricare la batteria. I dati ufficiali dicono che con la batteria più piccola, quella da 56 kWh, si può arrivare a un massimo di 361 km. Con quella più grande, da 67 kWh, il limite si alza 434 km. Nel nostro test estemporaneo, in cui non abbiamo… badato a spese energetiche, i dati del computer di bordo sembrano indicare percorrenze più basse del massimo potenziale.Capitolo soldini. “Incentivata”, la nuova B10 della Leapmotor ha un prezzo di listino veramente abbordabile: meno di 16 mila euro. Però devi avere un Isee sotto i 30 mila euro, un’auto da rottamare e abitare in un certo tipo di città (trafficata), e diventare proprietario di una vettura con un’autonomia dichiarata di 361 km (o di 434, ma allora il prezzo sale di qualche millino).Meglio quindi meglio parlare del prezzo senza incentivi (anche se la casa 3 mila euro di aiutino pare intenzionata a darteli comunque): si parte da 29.900 euro. Ci sta, perché tutto sommato la Leapmotor B10 è una vettura indicata per fare da seconda o terza macchina anche per chi il grano ce l’ha e magari in gioventù si è entusiasmato per il Libretto Rosso e la Rivoluzione Culturale e diventando grande si è sentito più vicino all’avvocato più celebre d’Italia, che ha sdoganato la cravatta sopra il maglioncino e l’orologio sopra il polsino della camicia.Bizzarro e spiazzante pensare che la B10 e le altre Leapmotor siano, in ultima analisi, si sarebbe detto ai tempi, le nipotine di Mao e di Gianni Agnelli, frutti della fusione fredda tra la inquietante divisa delle Guardie Rosse e l’English Fern di Penhaligon’s, entrambi usciti di produzione. L’Oriente però è sempre rosso, mentre dalle nostri parti l’agnellismo s’è sbiadito un po’. Anzi, parecchio.L'articolo Leapmotor B10, la prova de Il Fatto.it – L’elettrica che unisce Mao e l’Avvocato – FOTO proviene da Il Fatto Quotidiano.