AGI - Dopo 41 giorni di paralisi, il più lungo shutdown della storia degli Stati Uniti sembra finalmente vicino alla conclusione. Il Senato ha approvato, con 60 voti a favore e 40 contrari, un accordo bipartisan che rifinanzia temporaneamente il governo federale fino a gennaio e consente la riapertura di ministeri, agenzie e servizi pubblici rimasti bloccati per oltre un mese. L'intesa è maturata dopo settimane di trattative e solo grazie alla decisione di otto senatori democratici di rompere la linea del partito e votare insieme ai repubblicani. Una mossa che ha suscitato forti tensioni interne tra i democratici, spaccati fra chi invocava un compromesso e chi chiedeva di proseguire lo scontro politico con l'amministrazione.Il compromesso approvato non include la principale richiesta dell'opposizione: l'estensione dei sussidi sanitari federali previsti dall'Obamacare, in scadenza a fine anno. Senza un rinnovo, milioni di americani che usufruiscono delle agevolazioni vedrebbero raddoppiare i costi delle polizze nel 2026. "Aspettare ancora avrebbe solo prolungato le sofferenze degli americani", ha dichiarato la senatrice Jeanne Shaheen, una delle promotrici democratiche dell'accordo. Il testo passa ora alla Camera dei Rappresentanti, dove il voto è atteso non prima di mercoledì. Il presidente Donald Trump ha già fatto sapere che firmerà la legge, definendo il risultato "un buon accordo per il Paese" e aggiungendo che "l'America riaprirà molto presto". Il presidente della Camera, Mike Johnson, ha parlato di "fine di un lungo incubo nazionale", ringraziando i democratici che hanno deciso di collaborare "per mettere fine a una crisi inutile".Le conseguenze dello shutdownLo shutdown, iniziato il primo ottobre, ha lasciato più di un milione di dipendenti federali senza stipendio, sospendendo sussidi e servizi pubblici e causando pesanti disagi nel traffico aereo. Negli ultimi giorni, la situazione si era fatta insostenibile: oltre 1.000 voli cancellati ogni giorno, fino a un massimo di 2.300 registrati ieri, con più di 8.000 ritardi, secondo il portale FlightAware.Le minacce di Trump e la reazione dei controllori di voloA complicare la crisi, sono arrivate le minacce di Trump ai controllori di volo che si erano dichiarati malati in segno di protesta. "Tutti i controllori devono tornare subito al lavoro. Chi non lo farà subirà forti decurtazioni", si leggeva in un messaggio intimidatorio su Truth dove venivano definiti "patrioti" quelli che hanno continuato a lavorare senza retribuzione. Il sindacato dei controllori di volo (NATCA) ha definito i suoi iscritti "eroi silenziosi", sottolineando che molti hanno garantito la sicurezza del traffico aereo pur senza ricevere alcun compenso.Dettagli dell'accordo e fondi ripristinatiIl testo approvato dal Senato è frutto di un compromesso mediato dai leader della commissione Bilancio. Prevede un rifinanziamento del governo fino a gennaio e tre disegni di legge separati per garantire fondi ai programmi di agricoltura, approvvigionamenti militari e agenzie legislative per la maggior parte del 2026. Include, scrive il New York Times, anche una disposizione per annullare i licenziamenti dei dipendenti federali avvenuti durante la chiusura e assicurare il pagamento retroattivo degli stipendi sospesi. Trump, spesso in passato in contrasto con il Congresso sulle spese pubbliche, ha promesso di rispettare l'accordo. Previsto anche il ripristino dei fondi per il programma alimentare SNAP, da cui dipendono oltre 42 milioni di americani a basso reddito.Le voci del dissenso e le divisioni politicheNon tutti, però, festeggiano. Molti esponenti democratici considerano l'intesa una resa al ricatto repubblicano. Il governatore della California Gavin Newsom l'ha definita "patetica", mentre il leader della minoranza al Senato Chuck Schumer ha votato contro, sostenendo di non poter "in buona coscienza approvare un testo che ignora la crisi sanitaria". "Questa battaglia deve e dovrà continuare," ha promesso Schumer, accusando i repubblicani di "non agire in buona fede quando si tratta della salute degli americani".Il futuro dopo lo shutdownMentre il Congresso si prepara al voto finale, più di un milione di famiglie americane attende ora il pagamento degli stipendi arretrati e la ripresa dei servizi essenziali. Come ha ammesso il presidente della Camera Mike Johnson, "il lungo incubo nazionale sembra finalmente al termine". Ma le divisioni politiche e il malcontento sociale lasciati da questo shutdown rischiano di durare ancora a lungo.