Par condicio nei dibattiti, gli studenti: “Così Valditara lede la libertà di pensiero. Il 14 novembre scenderemo in piazza”

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“Ma di quale par condicio parla Valditara se i nostri professori non arrivano nemmeno ad affrontare la questione Israele-Palestina nel programma? Con questa circolare si sta colpendo solo la volontà degli studenti di affrontare questioni d’attualità scegliendo da che parte stare e si stanno intimorendo anche i docenti”. Sono le parole di Angela Verdecchia, coordinatrice nazionale della Rete degli Studenti Medi. Alla ripresa della settimana scolastica ci pensano i giovani a rispondere alla nota inviata venerdì a mezzogiorno da viale Trastevere sulle “manifestazioni ed eventi pubblici all’interno delle istituzioni scolastiche”.A firmare il documento, trasmesso ai presidi e agli uffici periferici del ministero, è il braccio destro del professore milanese ovvero il (questo è l’articolo adoperato dal Mim ndr) capo dipartimento, Carmela Palumbo. La circolare, dopo una premessa che cita per tredici righe la Legge 92 del 20 agosto 2019 ovvero l’introduzione dell’insegnamento scolastico dell’educazione civica e le linee guida a firma del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, sottolinea che “l’organizzazione e lo svolgimento, all’interno delle istituzioni scolastiche, di manifestazioni ed eventi pubblici di vario tipo aventi ad oggetto tematiche spesso di ampia rilevanza politica e sociale, siano caratterizzati dalla presenza di ospiti ed esperti di specifica competenza e autorevolezza. Si ritiene, infatti, che nell’organizzazione di tali eventi, il cui valore formativo rimane indiscusso, le istituzioni scolastiche, nell’ambito dell’autonomia loro riconosciuta, debbano operare in modo da assicurare il pieno rispetto dei principi del pluralismo e della libertà di opinione e garantire, in ogni caso, il dialogo costruttivo e la formazione del pensiero critico”.Parole che arrivano dopo il caso del convegno su Gaza al liceo romano Righi, al quale doveva prendere parte un esponente della Global Sumud Flotilla, cancellato a poche ore dall’inizio dopo che il deputato della Lega Rossano Sasso aveva fatto notare che sarebbe mancato il contraddittorio. Una nota quella di Valditara che oltre a destare la consueta polemica tra l’opposizione e la maggioranza ha smosso anche i giovani.Nemmeno il Movimento degli studenti dell’Azione cattolica è rimasto a guardare e proprio in queste ore la segreteria nazionale si incontrerà per riflettere ed eventualmente prendere una posizione sulla nota del ministero. Intanto, è la Rete Studenti Medi a farsi sentire: “E’ dall’inizio dell’anno scolastico che Valditara con diverse dichiarazioni ha tentato di ledere la libera manifestazione del pensiero degli studenti sul conflitto in corso a Gaza. Qui non si tratta di garantire il libero confronto di posizioni diverse, a favorire una approfondita e il più possibile oggettiva conoscenza dei temi proposti ma di guardare appunto con obiettività a quanto sta accadendo: uno Stato, Israele, sta opprimendo una popolazione affamandola. La Scuola ha tutto il diritto di dire che il nostro governo ha avuto nei confronti di questa situazione una presa di posizione timida ed ipocrita”, sottolinea Verdecchia annunciando una manifestazione di tutti i movimenti studenteschi il 14 novembre.La Rete degli Studenti Medi è preoccupata per l’atmosfera che si è creata persino attorno al convegno promosso dal Cestes (Centro studi trasformazioni economiche sociali) sulla militarizzazione nelle scuole al quale è stato impedito ai docenti di partecipare ottenendo il giorno di permesso come formazione. A prendere posizione è anche l’Unione degli studenti attraverso il coordinatore nazionale Tommaso Martelli che al Fattoquotodiano.it dice: “La circolare inviata alle scuole da parte del ministro Valditara sulla par condicio nei dibattiti scolastici è pericolosa. È perfettamente in linea con l’idea del ministro di rendere le scuole degli spazi con sempre meno autonomia di insegnamento e sempre meno possibilità di prendere iniziativa. L’idea di una par condicio, imposta arbitrariamente all’interno di ogni dibattito, solo per direttiva nazionale, se non è una disperata ricerca di imporre idee conservatrici, vecchie e di parte, vicine alle idee del ministro e del nostro governo, è quanto meno poco pensata”.L’Uds entra anche nel merito dell’iniziativa al Righi: “Non sappiamo se il Ministro in questo caso avrebbe voluto la presenza di uno dei soldati dell’Idf che hanno arrestato i membri della Flotilla. È giusto, come è scritto nella circolare, che lo sviluppo del pensiero critico sia prerogativa delle scuole, ma se vogliamo individuare le cause dell’abbassamento della qualità formativa dobbiamo andare a guardare ai tagli all’istruzione continui negli anni proposti da questo governo, o nelle linee guida per l’insegnamento, autoritarie, conservatrici e nazionaliste imposte dal ministro”.L'articolo Par condicio nei dibattiti, gli studenti: “Così Valditara lede la libertà di pensiero. Il 14 novembre scenderemo in piazza” proviene da Il Fatto Quotidiano.