La Lega ha ritirato la sua proposta formale per vietare l’educazione affettiva alle scuole medie

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La classe di una scuola media di Milano, nel 2019 (Claudio Furlan/LaPresse)La Lega ha di fatto ritirato la sua proposta formale, che era contenuta in un emendamento al cosiddetto “disegno di legge Valditara”, per vietare l’educazione affettiva nelle scuole secondarie di primo grado, quelle che una volta si chiamavano le scuole medie. Lunedì ha infatti depositato un emendamento che modifica un emendamento che aveva presentato la stessa Lega a ottobre, e che era stato approvato dalla commissione Cultura alla Camera. In quel primo emendamento la Lega aveva chiesto e ottenuto l’estensione del divieto di prevedere corsi di educazione affettiva anche alle scuole medie; il testo di base prevedeva il divieto solo per la scuola dell’infanzia e per la scuola primaria (cioè l’asilo e le elementari).La misura aveva generato forti reazioni dell’opinione pubblica, delle associazioni che si occupano di questa materia, e anche dei partiti di opposizione: con l’emendamento presentato lunedì la Lega è tornata indietro sulla sua stessa decisione, e ha rimosso il divieto per le scuole medie, riportando quindi il testo alla sua versione base (in cui il divieto vale per l’asilo e le elementari).Il primo emendamento era stato sostenuto anche dai deputati degli altri partiti al governo, Fratelli d’Italia e Forza Italia: i tre partiti sono contrari a questo genere di corsi, che sostengono che siano un’occasione per diffondere la cosiddetta “ideologia gender” (un’espressione generica usata dalla destra per criticare studi, ricerche e rivendicazioni della comunità LGBTQ+). Non è chiaro perché la Lega abbia cambiato idea: in una dichiarazione alle agenzie di stampa uno dei suoi deputati che si sta occupando del ddl, Rossano Sasso, ha parlato genericamente di «strumentalizzazioni».Il ddl Valditara è un provvedimento ancora in discussione, e per entrare in vigore deve essere approvato prima alla Camera, dove ha iniziato l’esame lunedì e dovrebbe essere votato entro la fine della settimana, e poi al Senato. L’educazione sessuale e affettiva, molto carente in Italia, non è mai stata inserita ufficialmente nei programmi scolastici, e le scuole che vogliono offrirla devono farlo attraverso attività extracurricolari, fortemente limitate dal ddl anche nelle scuole dove non prevederà il divieto. Questi corsi servono tra l’altro alla prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili, delle gravidanze precoci, e per il contrasto alla violenza sessuale e di genere.Tag: ddl valditara-Educazione affettiva-lega-scuole medieConsigliati