Lo stereotipo sugli animali domestici vuole che i cani siano ottimi comunicatori mentre i gatti siano più riservati, misteriosi e impossibili da capire. La realtà è ovviamente molto diversa: anche i felini hanno un linguaggio ampio ed espressivo, che hanno tra l'altro imparato ad adattare alla vita domestica – per esempio, i gatti adulti non comunicano tra loro miagolando, ma lo fanno se devono "parlare" con un umano. . La ricerca. Uno studio pubblicato su Frontiers in Ethology propone ora un test standardizzato che permette di mettere alla prova la vostra capacità di capire la lingua dei gatti, a cui potete sottoporvi anche voi (in versione ridotta) in questa pagina di The Conversation. Particolarmente interessanti, come vedremo, sono i risultati ottenuti dalle centinaia di persone che hanno lavorato direttamente con il team per fare il test completo.. Indovina se sono felice. Sono state coinvolte 368 persone, alle quali sono stati mostrati una serie di video di interazioni tra un essere umano e un gatto. In metà dei video l'interazione ritratta era positiva, mentre nell'altra metà erano "nascosti" una serie di segnali più o meno espliciti che mostravano come il gatto fosse stressato, annoiato o volesse essere lasciato in pace: ai partecipanti umani veniva chiesto di identificare lo stato d'animo dell'animale, e anche come avrebbero interagito loro se si fossero trovati davanti a quello specifico gatto.. Attenti alle sfumature. Riassumendo al massimo, i risultati dicono che noi umani siamo molto bravi a leggere i segnali positivi, ma facciamo più fatica a interpretare quelli negativi. Ci sono indubbiamente segni impossibili da interpretare male: di fronte ai video in cui le interazioni erano classificate come "estremamente negative", 366 umani su 368 hanno azzeccato lo stato d'animo del gatto. Quando però i segnali si fanno più sfumati le percentuali scendono radicalmente: il 73% dei partecipanti ha sbagliato a leggerli almeno una volta.. Come capire l'umore di un gatto. A meno che non abbiate una fenomenale conoscenza del linguaggio dei gatti, dunque, il test può aiutarvi a identificare molti dei segnali che indicano che l'interazione che state avendo con l'animale è per lui fonte di stress: citarli tutti sarebbe troppo lungo, ma alcuni dei più evidenti sono la posizione delle orecchie e degli occhi, la tensione del corpo e i movimenti rapidi della coda. In generale, una delle regole più importanti è che un gatto che non ha voglia di giocare va lasciato in pace, perché non gli farete cambiare idea.. Le regole. Per quel che riguarda le "regole di ingaggio", gli autori dello studio ne elencano cinque da cui partire. La prima riguarda il modo di toccarli: ci sono parti del corpo (le zampe, la base della coda) che sono sempre off-limits, e in generale bisognerebbe evitare di giocare con le mani. Bisogna poi imparare a leggere la posizione e il movimento della coda e delle orecchie (in particolare, se queste ultime sono schiacciate sulla testa è segno che dovete lasciare in pace il gatto), e a interpretare le vocalizzazioni: i "trilli" sono un segnale positivo, soffi e ringhi ovviamente no. Infine, la regola più importante: appena vi sembra che il gatto sia anche solo vagamente stressato, lasciatelo in pace; ci penserà lui a riavvicinarsi se e quando ne avrà voglia..