Lotito: «Pronti a comprare il Flaminio o avere il diritto di superficie per 99 anni»

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Mer, 12 Nov 2025Nel frattempo si attende la sentenza del Tar del Lazio sul ricorso di Roma Nuoto, concorrente della Lazio per l’impianto capitolino.DiRedazioneCondividi l'articoloClaudio Lotito (Foto: Marco Rosi - SS Lazio/Getty Images)Il futuro dello stadio Flaminio, almeno nelle intenzioni di Claudio Lotito, sembra essere ora più definito. Il presidente della Lazio, infatti, ha sciolto le ultime riserve: «Siamo pronti a comprare il Flaminio oppure a ottenere un diritto di superficie per 99 anni, ho avuto l’ultima conversazione con Gualtieri giusto ieri. Sto continuando a sollecitare. Ci aspettiamo una svolta immediata».Come riporta l’edizione odierna de Il Corriere dello Sport, la strada scelta dal patron biancoceleste è quella prefissata anche dalla Roma, con l’area di Pietralata che dopo 90 anni tornerebbe di proprietà del Comune, qualora non ci fosse un rinnovo dell’accordo. Per la Lazio si può parlare anche di un ritorno alle origini, visto che Lotito aveva preventivato questa ipotesi nello studio di pre-fattibilità del dicembre 2024 e interessando due dipartimenti universitari, un architetto della famiglia Nervi e lo studio Archea, ideatore del Viola Park della Fiorentina e dello stadio di Udine.In un secondo momento, poi, Lotito aveva pensato di seguire le orme di Inter e Milan per San Siro: acquistare il Flaminio oppure ottenere un diritto di superficie, le due opzioni proposte dalla Lazio con un’ovvia preferenza per la prima, visto che significherebbe poterlo patrimonializzare. Quindi mettere lo stadio a bilancio. «La Lazio ha già 300 milioni di patrimonio – ha dichiarato Lotito – e lo stadio ci farebbe diventare ancora di più un modello in Europa». A causa di questo cambio di rotta, la Lazio non ha presentato il piano economico asseverato che l’assessore Onorato attendeva dopo l’estate. In questo modo Lotito ha risparmiato circa 5 milioni di euro, che sarebbero stati a fondo perduto.Nel frattempo, la Sovrintendenza non si è ancora espressa eppure avrebbe già fornito delle rassicurazioni informali perché la Lazio non demolirebbe il vecchio stadio, bensì lo ingloberebbe in una sorta di teca, senza scavi né altri interventi invasivi, rispettando l’architettura di Nervi. Ma il tema dei vincoli su una struttura che oggi versa in condizioni di degrado e abbandono in uno dei quartieri più importanti e rinomati della Capitale resta.Per alcuni esperti interpellati da Federsupporter, infatti, il Flaminio è “inalienabile” proprio per la sua natura di immobile storico-culturale. Nel frattempo, la Roma Nuoto, che voleva riqualificarlo, attende l’esito del ricorso al Tar dopo il diniego di Roma Capitale al pubblico interesse. «È uno stadio per il calcio», la motivazione. Ecco perché il sindaco Roberto Gualtieri, prima di dare il via libera, si sta muovendo con gli uffici legali e l’avvocatura capitolina.Developed by 3x1010