Era già successo due anni fa, scarcerato perché obeso. Dimitri Fricano ha ucciso la sua fidanzata Erika Preti con 57 coltellate e per questo è stato condannato a trent’anni di carcere nel 2020. La sua condizione però è compatibile con la detenzione in carcere. Per questo, come riporta Il Messaggero, è tornato alla detenzione domiciliare a Biella. Attualmente pesa circa 200 chili, ha gravi difficoltà nel muoversi. Il Tribunale di sorveglianza competente ha quindi disposto che sconti la pena a casa dei genitori, con misure più rigide rispetto al passato: Fricano potrà infatti vedere e parlare soltanto con loro, senza le tre ore di libertà quotidiana che gli erano state precedentemente concesse.In base all’articolo 47 dell’Ordinamento penitenziario, il Tribunale di sorveglianza può disporre misure alternative alla detenzione, come gli arresti domiciliari, quando lo stato di salute del detenuto risulta incompatibile con il regime carcerario. È necessaria una consulenza medica che certifichi patologie gravi e non adeguatamente curabili in carcere. Nel caso di Fricano, l’obesità severa e le difficoltà motorie hanno prima giustificato la concessione di brevi permessi giornalieri per le cure e, successivamente, il trasferimento definitivo presso l’abitazione dei genitori, con contatti limitati esclusivamente a loro. L’uomo non riesce a perdere peso. Lo scorso ottobre la morte in carcere a Torino di un detenuto di 265 chili aveva generato una polemica perché la famiglia aveva denunciato che l’uomo non era stato curato.FOTO DI ARCHIVIOL'articolo Uccise la fidanzata con 57 coltellate ma è troppo grasso per il carcere, Dimitri Fricano ai domiciliari proviene da Il Fatto Quotidiano.