La madre del ragazzino sequestrato e torturato ad Halloween da suoi amici minorenni a Moncalieri dice che il figlio «da quella notte fa incubi. Sogna che qualcuno gli voglia fare del male con un cacciavite. Si sveglia all’improvviso e dice: “Cosa volete da me?”. Rivive l’incubo di quella sera. È un dolore che non si cancella». E poi: «Spero di passare un Natale sereno con mio figlio, lotto per lui ma non è facile. Oggi mi ha detto: “Mamma non ti preoccupare, io non ci penso più, faccio sogni belli”. Ma io so che non è così».La tortura di MoncalieriLa madre racconta cosa è successo quella sera: «Era Halloween, mi aveva detto che sarebbe andato a dormire da suo nonno. Io ero contraria, volevo che stesse con noi a casa, ma alla fine l’ho lasciato andare. Solo dopo ho saputo che non era mai arrivato dal nonno: se l’avessi saputo prima con mio marito saremmo andati a cercarlo ovunque. Non gli avrei mai fatto passare quello che ha subito». La mattina dopo «mi ha risposto a una chiamata e mi ha detto: “Mamma, sto arrivando, sono in metro”. Gli ho chiesto cosa ci facesse in metropolitana: mi ha detto che era successa una cosa e che doveva raccontarmi». Lo ha fatto «appena salito in macchina. L’ho guardato avvicinarsi e ho capito che gli avevano fatto del male: camminava in modo strano e aveva uno scalda collo in testa che non era suo».La rasaturaQuando è arrivato in macchina «si è seduto, ha alzato lo scalda collo e ci ha fatto vedere che era senza sopracciglia, aveva anche un graffio su un occhio. Per fortuna non è rimasto cieco. Aveva anche i capelli rasati, gli restavano dei ciuffi sparsi qua e là». Poi il racconto: «Ha detto che l’avevano preso con prepotenza. L’avevano portato in un appartamento che non conosceva, a Torino, dove l’hanno rasato. L’hanno costretto a fare il bagno nel fiume a torso nudo. Gli hanno preso il cellulare e bloccato i numeri. Lo prendevano in giro e gli hanno sputato addosso». Della violenza sessuale non le ha detto subito: «L’ha fatto solo la domenica pomeriggio e siamo andati a fare una nuova denuncia». È stato filmato? «Sì. Credo che ci siano altri video registrati ma non so quanti. Mi sta logorando dentro non sapere cosa ha vissuto mio figlio».L’indagine sui tre minoriDei tre minori indagati uno ha detto che suo figlio poteva scappare, ma non l’ha fatto. «Non poteva: l’avevano chiuso in bagno a chiave e avevano serrato la casa con una catena. Quando l’hanno portato fuori, mio figlio era impaurito: non conosce Torino e non sapeva dove andare. Io non l’ho mai fatto uscire di notte da solo per andare a ballare, come fanno altri genitori». Poi la notte dopo «sono andati in discoteca, come nulla fosse». Nessuno di loro l’ha cercata. «Dovevano sapere tutti della tortura vera e propria che ha subito da quei ragazzi, anche perché non è la prima volta che lo fanno: non mi pento di quel post, era giusto denunciare pubblicamente».L'articolo La madre del 15enne torturato a Moncalieri: «Gli aguzzini il giorno dopo in discoteca come se nulla fosse successo» proviene da Open.