AGI - La più lunga chiusura del governo nella storia degli Stati Uniti è terminata. Donald Trump ha promulgato il decreto che segna la fine dello shutdown più lungo della storia statunitense, e nel corso della cerimonia nello Studio Ovale si scaglia contro i Democratici, esortando gli americani a ricordare gli oltre 40 giorni di caos quando sarà il momento di votare per le elezioni di mid term. "Oggi stiamo dando il chiaro messaggio che non cederemo a nuove estorsioni, ha detto il Presidente Usa attorniato dalla pattuglia dei parlamentari Repubblicani, tra i quali lo Speaker Mike Johnson.Nella notte italiana, la Camera ha votato il piano di rifinanziamento delle casse federali, per riaprire le Agenzie governative dopo 43 giorni di blocco. La sessione alla Camera ha segnato a sua volta un fatto di rilievo, perché i deputati sono tornati al lavoro dopo 54 giorni di pausa. Lo Speaker Mike Johnson, Repubblicano della Louisiana, aveva tenuto la Camera fuori sessione dal 19 settembre, nel tentativo di fare pressione sul Senato affinchè accettasse un'estensione dei finanziamenti proposta dal Gop, che pero' i Democratici del Senato hanno ripetutamente respinto per settimane. Il tutto fino alla svolta nel weekend, quando otto senatori hanno rotto la linea di partito e deciso di votare a favore senza ottenere niente di consistente in cambio. Da quel momento la fine dello shutdown ha registrato un'accelerazione. Alla Camera il testo è passato senza colpi di scena: hanno votato 222 a 209 per riaprire il governo. Sei democratici si sono uniti alla maggioranza. Due Repubblicani hanno votato con l'opposizione. "Ci sentiamo molto sollevati. La chiusura del governo voluta dai democratici è finalmente finita", ha commentato Johnson, parlando con i giornalisti."Tutto questo - ha aggiunto - è stato assolutamente inutile e sciocco. Il risultato era del tutto prevedibile. I Democratici non hanno ottenuto nulla con la loro mossa politica egoista".Cosa succede ora?Gli stipendi federali riprenderanno a essere erogati sabato, ha spiegato un alto funzionario dell'amministrazione. L'accordo finanzierà il governo fino al termine di gennaio, prevede tre leggi di stanziamento, annullerà oltre 4 mila licenziamenti federali che l'amministrazione Trump aveva tentato di attuare durante la chiusura e impedirà ulteriori licenziamenti fino alla fine di gennaio. Inoltre, garantirà i fondi per il programma di assistenza alimentare Snap per più di quaranta milioni di persone fino a settembre 2026. La fine dello shutdown chiude anche l'emergenza del traffico aereo, avviato nei giorni scorsi verso la paralisi, con migliaia di voli cancellati e il caos negli aeroporti. Tredicimila controllori di volo e cinquantamila addetti alla sicurezza hanno lavorato per sei settimane senza ricevere lo stipendio. Adesso otterranno gli arretrati. Previsto il pagamento anche per 650 mila lavoratori federali sospesi dal 1 ottobre e per altri 600 mila costretti, anche loro, a continuare a lavorare senza stipendio. La reazione dei mercatiBorse asiatiche incerte dopo che i mercati hanno accolto senza entusiasmi la fine dello shutown Usa, mentre l'andamento del petrolio si stabilizza in un mercato segnato dai timori di una sovrabbondanza dell'offerta. Tokyo ha aperto con un Nikkei che guadagnava lo 0,29% à 51.216 punti, e il Topix a 0,69% a 3.382 punti. A Hong Kong, l'Hang Seng ha perso lo 0,11%, confermando l'assenza di dinamicità delle piazze asiatiche. Clicca qui e iscriviti al nostro canale Whatsapp! Le notizie, in tempo reale, dell'Agenzia Italia ora anche sul tuo smartphone