Attivisti per il clima e studenti sono scesi in piazza insieme a Roma per il No Meloni Day, la giornata di sciopero studentesco indetta in diverse città in Italia, per chiedere finanziamenti alla scuola pubblica e bloccare invece quelli per gli armamenti. “Siamo di nuovo in piazza contro questo governo – urla una manifestante al megafono – perché nelle scuole e nelle università ci negano il diritto allo studio, con edifici che ci crollano in testa, aule inagibili e biblioteche chiuse”. “In questo momento in cui si discute la finanziaria – le fa eco Viola Iattelli, studentessa dell’Istituto Rossellini di Roma e attivista di Osa, l’Opposizione Studentesca d’Alternativa – non possiamo tenere la testa bassa, perché tutti i soldi verteranno verso la militarizzazione.”Poco prima della partenza i manifestanti hanno bruciato con i fumogeni alcuni cartelloni che mostrano le immagini delle recenti aggressioni fasciste avvenute in diverse scuole nel nostro Paese. “Tutto ciò che dice il ministro Valditara è insensato – continua Iattelli – anche il fatto che serva il consenso delle famiglie per i corsi sesso-affettivi è assurdo, perché dovrebbe essere un nostro diritto”. “Noi continueremo a proporre i corsi all’affettività in maniera indipendente – aggiunge Sofia Cucullo, del liceo artistico Ripetta e attivista di Osa – fondamentale per noi è avere una sensibilizzazione sui temi del rispetto, del consenso, su come si riconosce un abuso, una violenza”. Il corteo, partito da Piramide poco dopo le 10 del mattino, ha raggiunto il Mim, il ministero dell’Istruzione del Merito, dove una gigantografia della premier Meloni, con indosso un caschetto militare, è stata sporcata da una manifestante con mani piene di vernice rossa.L'articolo “Educazione sessuale? Assurdo chiedere il consenso alle famiglie”: le voci degli studenti al “No Meloni Day” di Roma proviene da Il Fatto Quotidiano.