Il governo di Giorgia Meloni rinvia sulle querele temerarie. Nonostante la solidarietà nei confronti del conduttore di Report Sigfrido Ranucci, l’esecutivo ha deciso di presentare un emendamento per recepire la direttiva europea sulle Slapp (Strategic Lawsuits Against Public Participation) ma senza indicare un perimetro definito della nuova legge. Lo prevede un emendamento del governo presentato mercoledì mattina in commissione Politiche Europee alla legge di delegazione europea, cioè il provvedimento che serve per evitare le procedure di infrazione.La scorsa settimana il governo aveva dato parere negativo e la maggioranza aveva votato contro a due emendamenti del Pd a prima firma Piero De Luca e del M5S di Federico Cafiero De Raho che chiedeva al governo di approvare entro sei mesi un provvedimento per recepire la direttiva sulle querele temerarie inserendo alcune norme specifiche come un risarcimento nei confronti del querelante di almeno 10 mila euro e una cauzione iniziale per fare una causa.Il governo invece aveva preso tempo e, dopo le polemiche delle opposizioni, ha deciso di fare un passo indietro presentando un emendamento sulla questione. La norma – di tre articoli – dà al governo la delega per scrivere i decreti legislativi per recepire la direttiva. Ma senza indicare il perimetro della norma inserendo un solo elemento: chiedere di definire l’ambito di applicazione “transfrontaliera” delle controversie. Secondo alcune interpretazioni della direttiva europea, infatti, la norma sulle querele temerarie potrebbe occuparsi solo in caso di controversie tra Stati diversi, secondo altre invece riguarderebbe anche quelle interne. Il governo chiede di chiarire la questione.Le opposizioni, dopo la presentazione dell’emendamento, protestano: “Il governo è stato costretto a presentare un emendamento per recepire la direttiva europea anti-Slapp. Tuttavia, si tratta di una clamorosa presa in giro – dice Piero De Luca – Anzitutto, il testo invita a circoscrivere l’ambito di applicazione alle sole fattispecie transfrontaliere, escludendo quindi le liti di carattere puramente nazionale — proprio in un Paese guidato da un governo delle querele temerarie, in cui troppi ministri denunciano o minacciano querele strumentali contro giornalisti e oppositori. Inoltre, il Governo chiede una delega in bianco nel merito al Parlamento: una scelta inaccettabile. Presenteremo un nostro specifico emendamento per recepire pienamente la direttiva e per definire con chiarezza i criteri e le modalità di attuazione delle tutele per i giornalisti, perché non intendiamo avallare un finto recepimento solo di facciata”.L'articolo Querele temerarie, il governo presenta una norma per rinviare. L’opposizione: “E’ una delega in bianco, ci prende in giro” proviene da Il Fatto Quotidiano.