I militari devono tornare gradualmente a fare i soldati e le forze di polizia a svolgere le loro funzioni proprie. È la linea indicata dal ministro della Difesa Guido Crosetto nel suo intervento alla Camera, nel corso del question time, a proposito dell'operazione "Strade Sicure", che da oltre 15 anni rappresenta una delle principali attività di presidio del territorio da parte delle Forze Armate. Crosetto ha ricordato che l'operazione oggi impiega circa 6.800 militari - 6.000 nei pattugliamenti di 58 province e su circa 1.000 siti sensibili, e altri 800 destinati ai presidi nelle stazioni ferroviarie - e che i risultati ottenuti sono significativi: oltre 48 milioni di controlli, più di 2,5 tonnellate di sostanze stupefacenti sequestrate e, solo nel 2024, 102mila persone fermate, arrestate o denunciate. Tuttavia, ha spiegato, sarà necessario "che i militari impiegati in Strade Sicure possano, con calma, nel tempo e in accordo con gli altri dicasteri, tornare in prospettiva a fare il loro lavoro primario", mentre la funzione di presidio del territorio dovrà essere progressivamente assunta da professionisti "specificamente formato e dedicato", in "aggiunta alle attuali forze di polizia". Crosetto ha ipotizzato l'introduzione di figure come il "Carabiniere ausiliario" e la "Riserva volontaria", in modo da rendere più efficiente un sistema in cui "i soldati fanno i soldati e le forze di pubblica sicurezza esattamente quello per cui sono addestrate", incrementando nel complesso il livello di sicurezza per i cittadini.