Tra qualche mese, comprare vestiti o altri prodotti su Shein e Temu potrebbe non essere così conveniente. La maggioranza starebbe valutando di introdurre nella Legge di Bilancio un emendamento per eliminare l’esenzione che attualmente è in vigore per tutte le spedizioni extracomunitarie sotto i 150 euro di valore che arrivano in Italia. Insomma, che si tratti di un Rolex o di un mazzo di carte da 1 euro, la tassa doganale va pagata. La strategia dei colossi di e-commerce e l’arma dei daziL’idea, già ventilata come parte integrante del ddl Concorrenza, potrebbe diventare realtà con la Manovra 2026. L’obiettivo, come quello del dazio fisso di 2 euro introdotto dalla Francia, è limitare notevolmente l’attrattiva delle piattaforme di super fast-fashion, che fino a questo momento hanno approfittato delle agevolazioni in ingresso per sottovalutare i loro prodotti fino al 65% ed evitare così dazi dispendiosissimi nonché iter di controlli molto più lunghi e tassativi. Le misure dell’Ecofin contro l’esenzione doganaleAd anticipare una decisione comunitaria probabilmente sarà già l’Ecofin di giovedì 13 novembre. Come scrive Massimo Ferraro su Repubblica, qui il Consiglio dell’Ue – nella formazione dei ministri delle Finanze – dovrebbe puntare a raggiungere un accordo politico sull’eliminazione della soglia di esenzione dai dazi doganali per le merci che entrano nell’Ue. Anche perché, dati alla mano, ogni giorno di piccoli pacchi in Ue ne entrano 12 milioni. La proposta della maggioranza è dunque di introdurre i tributi dal primo euro di valore della merce spedita. Nei prossimi mesi, o anni, l’Unione europea dovrebbe poi introdurre una nuova authority doganale e il regolamento semplificato “Trust and Check” per gli operatori considerati più affidabili. L'articolo Comprare da Temu e Shein costerà sempre di più, c’è l’ipotesi di tassa doganale per le piccole spedizioni tra gli emendamenti della Manovra proviene da Open.