Da mesi la laguna di Venezia ha un ospite curioso. È un delfino, battezzato «Mimmo» dai residenti, che vive tra gondole, vaporetti e turisti. La sua presenza nel bacino di San Marco, sempre più frequente, affascina i visitatori, ma solleva alcuni interrogativi sulla sua sicurezza. Nessuna emergenza, assicurano i biologi del luogo perché l’animale non è intrappolato, anzi, avrebbe lui stesso deciso di restare. Il museo di storia naturale di Venezia conferma che l’animale gode di buone condizioni di salute e che «pare essere uscito più volte in mare». Un comportamento che, spiegano gli esperti, «dimostra che non si tratta di un animale bloccato nella laguna, ma che sta nel bacino di San Marco volontariamente». Il La squadra dei Cetacean strandings emergency response e la guardia costiera lo tengono sotto osservazione costante, preoccupati per i possibili rischi legati al traffico lagunare. In più di un’occasione, riferiscono, i motoscafi hanno dovuto deviare bruscamente per evitare collisioni.«Ci sono barche che escono solo per vederlo»Cresce, nel frattempo, la mobilitazione dei residenti. In piazza San Marco si è svolto un flash mob per chiedere più protezione per il delfino, mentre una raccolta firme sollecita un intervento che lo riporti in mare aperto. «Oltre al normale traffico lagunare ora ci sono barche che escono solo per vederlo o fotografarlo», racconta Cristina Romieri, una delle promotrici. «Abbiamo visto addirittura lanciare una palla verso di lui». Un entusiasmo che potrebbe diventare fonte di stress per l’animale.Cosa fare per rispettare l’animalePer ridurre l’impatto delle interazioni umane, gli esperti ci tengono a dare qualche raccomandazione. «Evitiamo di avvicinarci troppo o di tagliargli la strada», spiegano dal museo di storia naturale. «Non dobbiamo dargli da mangiare o abituarlo alla presenza dell’uomo. Speriamo che, con l’abbassarsi delle temperature e il movimento dei pesci verso l’Adriatico, scelga di tornare in mare». L'articolo Venezia, la storia del delfino Mimmo che da mesi vive in laguna: «Non vuole andarsene, ma è in pericolo» – Il video proviene da Open.