È stato rinviato a giudizio don Antonio Ruccia, accusato di omicidio colposo nel caso della morte del piccolo Angelo, il neonato trovato deceduto nella culla termica che si trovava nei locali esterni ma connessi alla parrocchia di San Giovanni Battista a Bari. Il giudice dell’udienza preliminare, dopo aver respinto la proposta di patteggiamento che avevano presentato insieme difesa e accusa, ha fissato l’inizio del dibattimento per il prossimo 5 febbraio. Insieme al parroco è imputato anche il tecnico elettricista Vincenzo Nanocchio.Il ritrovamento del cadavere e le accuseIl corpo del bimbo, nato da pochi giorni, era stato trovato il 2 gennaio dal titolare di un’impresa funebre che si trovava in chiesa per un funerale. Stando alle analisi degli inquirenti, il piccolo sarebbe morto di freddo all’interno di una culla priva dei requisiti di sicurezza necessari a far sopravvivere il neonato. Il sistema avrebbe dovuto infatti rilevare il peso del bimbo, attivare il riscaldamento e avvisare il parroco tramite un allarme connesso al suo cellulare. I sensori della culla non avevano però mandato nessun allarme, forse per un cortocircuito, mancando dunque di attivare il sistema di riscaldamento. A peggiorare la situazione ci sarebbe stato il condizionamento della stanza, che buttava fuori aria fredda in pieno inverno. L'articolo Neonato morto nella culla termica, don Antonio Ruccia e il tecnico a processo per omicidio: «Aria condizionata in pieno inverno nella stanza» proviene da Open.