Sono stati trasportati all’ospedale di Cantù i 3 poliziotti presi in ostaggio dai detenuti del carcere di Como, questo pomeriggio. Uno di loro è in condizioni gravi. La rivolta sarebbe scoppiata nel tardo pomeriggio quando uno degli agenti si è dovuto riparare nel box, asserragliandosi, nell’estremo tentativo di difendersi dai detenuti che lo hanno circondato. Forse, a causare la rivolta, il tentativo di evasione sventato dai poliziotti, avvenuto stamane sempre nell’istituto lombardo. “Al momento la rivolta è rientrata“. Ad annunciarlo a La Presse è Donato Capece, segretario generale del Sindacato autonomo di Polizia penitenziaria (Sappe), ringraziando tutti i poliziotti impegnati per allentare la tensione nell’istituto penitenziario. Sono stati trasportati in ospedale i poliziotti sequestrati dai detenuti. Stanno bonificando l’istituto e alcuni reclusi, in pratica quelli coinvolti nei disordini, saranno trasferiti nella notte. Dap: “Tempestivo intervento polizia penitenziaria““Il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria sta seguendo l’evoluzione della situazione ed è in costante contatto con il Provveditorato regionale e con l’istituto. Il personale che necessita di cure è all’attenzione dei medici. Il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria informa che l’evento verificatosi presso la Casa Circondariale di Como si è risolto in tempi brevissimi, grazie al tempestivo ed efficace intervento del personale del Corpo di Polizia penitenziaria, che ha agito immediatamente attuando puntualmente i protocolli operativi e riportando la situazione sotto controllo senza ulteriori criticità. Tutto il personale è in sicurezza e l’istituto è pienamente operativo”. Lo si legge in una nota del ministero della Giustizia. De Fazio (Uilpa): “Sistema penitenziario in emergenza” “Nel mentre presso la Casa Circondariale di Pavia si suicidava il 69esimo detenuto dell’anno (più un internato in una Rems), il terzo nella struttura pavese, cui bisogna aggiungere 3 operatori, presso il carcere di Como, dove in mattinata sarebbe stato sventato anche un tentativo d’evasione, un agente sarebbe stato costretto a riparare in un box e sarebbe tuttora assediato da alcuni detenuti. Rinforzi della Polizia penitenziaria stanno accorrendo dal Provveditorato regionale di Milano e da altri istituti lombardi, mentre sarebbero state allertate anche le altre forze dell’ordine. Evidentemente il sistema penitenziario continua a versare in profondissima emergenza, che perdura da troppo tempo, senza che neppure si intravedano misure idonee a fronteggiarla compiutamente”. Così Gennarino De Fazio, Segretario Generale della Uilpa Polizia Penitenziaria. “Del resto, se nel Paese si contano ormai oltre 63.500 detenuti a fronte di soli 46.304 posti, in Lombardia 9mila reclusi sono stipati in 5.734 posti, mentre gli agenti in servizio sono solo 3.682, quando ne necessiterebbero oltre 6.000. Dunque, il 57% di detenuti in più gestiti con il 40% di operatori in meno. Tutto questo in contemporanea con la celebrazione, alla Camera dei Deputati, alla presenza del Ministro Nordio, dei 50 anni dell’ordinamento penitenziario. Sì, esattamente quella legge dello Stato che viene costantemente disattesa, oltraggiata e calpestata alla stregua di come vengono umiliati i diritti contrattuali e persino costituzionali degli agenti, sottoposti a carichi di lavoro inenarrabili e a turnazioni di servizio che si protraggono anche per 26 ore continuative. Agenti che, per di più, subiscono oltre 3.500 aggressioni all’anno”, aggiunge il Segretario della UILPA PP.”Sperando che i disordini a Como possano a breve rientrare senza particolari conseguenze, ribadiamo che vanno assunti urgenti provvedimenti deflattivi della densità detentiva, per potenziare gli organici della Polizia penitenziaria, ristrutturare e ammodernare gli edifici, implementare gli equipaggiamenti, garantire l’assistenza sanitaria e avviare riforme complessive”, conclude De Fazio. Questo articolo Carceri, rivolta a Como: 3 poliziotti in ospedale, uno è grave proviene da LaPresse