Sondaggio della Bce sulla fiducia nell’euro: Italia terzultima dopo Grecia e Austria

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Cresce quasi ovunque la fiducia nell’euro. Ma, stando a uno studio della Bce, l’Italia resta tra i fanalini di coda: nonostante un sostegno per la moneta unica che supera il 70%, si colloca al terzultimo posto della classifica generale dopo la Grecia (ancora sotto il 60%, ma in ripresa) e l’Austria.La Banca Centrale Europea ha analizzato i dati dell’Eurobarometro della Commissione Ue e ha concluso che negli ultimi 5 anni il supporto nei confronti della moneta unica è aumentato rispetto ai due decenni precedenti in quasi tutti i Paesi. Anche in quelli storicamente più scettici come gli stati iberici, Cipro e la Lituania, dove la fiducia nell’euro è salita di circa 20 punti percentuali. La popolazione italiana ha una fiducia del 75%, poco sotto la Francia. La Germania supera l’80%.Cresce la fiducia da parte degli anziani, di chi ha abbandonato gli studi prima dei 16 anni e delle donne, tre gruppi da sempre poco affezionati a Francoforte. Da segnalare soprattutto il grande balzo della popolazione femminile, che fra il 2000 ed il 2024 è passata dal 61% al 78% colmando in maniera quasi totale il gap con gli uomini.Le motivazioni della fiducia, specie fra i più giovani, sono legate a benefici pratici come “relativa bassa disoccupazione, resilienza di fronte agli shock della pandemia e della guerra in Ucraina con la capacità di abbattere l’inflazione” e il fatto che la moneta unica è “un fattore abilitante nel business e nei viaggi”.L'articolo Sondaggio della Bce sulla fiducia nell’euro: Italia terzultima dopo Grecia e Austria proviene da Il Fatto Quotidiano.