Verizon taglia 15.000 posti di lavoro: licenziamento record negli Usa

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Verizon è pronta a tagliare circa 15.000 posti di lavoro varando il più grande licenziamento mai effettuato dall’azienda di telecomunicazioni statunitense. Le uscite – anticipate da alcuni media Usa e non commentate dall’azienda – riguarderanno circa il 15% della forza lavoro del colosso e dovrebbero avvenire già la prossima settimana. Secondo il Wall Street Journal, Verizon punta a efficientare i costi così da far fronte al rallentamento della crescita del ramo aziendale che si occupa della fornitura di Internet e wireless.Buona parte dei tagli verranno effettuati con licenziamenti, con un riduzione del 20% delle posizioni dirigenziali, mentre altri impiegati usciranno dal perimetro aziendale – stando a quanto si apprende – con il passaggio di 180 negozi di proprietà a store in franchising. La ristrutturazione è una delle prime mosse del nuovo Ceo Daniel Schulman, già a capo di PayPal e Virgin Mobile, nominato a ottobre. Un intervento a gamba tesa sui costi della struttura che – sostiene – è dettato dalla necessità di non aumentare i prezzi per il cliente, una strategia che a suo avviso porterebbe a un business “insostenibile” senza una maggiore crescita degli abbonati.L’azienda impiegava circa 100.000 persone negli Stati Uniti neanche due anni fa e aveva già tagliato quasi 20.000 dipendenti nei tre anni precedenti. La situazione sarebbe ulteriormente peggiorata negli ultimi tempi con una forte crescita delle rivali AT&T e T-Mobile in termini di clienti. La perdita di abbonati ha portato a un rallentamento del titolo quotato a Wall Street e a una prima reazione di Verizon che ha lanciato un “prezzo bloccato” per i propri abbonati, ma anche i concorrenti hanno adottato la medesima strategia neutralizzando la scelta del colosso.L'articolo Verizon taglia 15.000 posti di lavoro: licenziamento record negli Usa proviene da Il Fatto Quotidiano.