L’assenza di Jannik Sinner alla Coppa Davis 2025 di Bologna, a cui ha fatto seguito anche il no di Lorenzo Musetti, ha aperto il dibattito nel mondo del tennis. A Torino sono in corso le Atp Finals, ma l’argomento è caldo: ne ha parlato il capo dell’Atp, Andrea Gaudenzi, ne parlano i giocatori. E il desiderio comune pare quello di trasformare la Davis in un evento biennale, per renderla una vera Coppa del Mondo del tennis. Ma anche di tornare al passato, a quel format che prevedeva 5 match da giocare 3 set su 5 e che prevedeva soprattutto sfide in casa e in trasferta, con una delle due Nazioni che sceglie luogo e superficie su cui giocare.“Sì, la Davis Cup è un argomento molto interessante”, ha sottolineato anche lo stesso Sinner, rispondendo a una domanda in conferenza stampa dopo la vittoria contro Ben Shelton. “Credo che con questo calendario sia difficile avere ogni anno, da ogni Paese, i migliori giocatori del mondo”, ha sottolineato l’altoatesino. Che poi ha espresso la sua opinione: “Quello che mi piacerebbe, che vedo come possibile in futuro, è una Davis Cup distribuita su due anni, così puoi anche programmare semifinali all’inizio dell’anno e la finale alla fine dell’anno da qualche parte. È bello anche poter scegliere, fare il sorteggio, decidere lo stadio, vendere i biglietti”.È la stessa opinione espressa poche ore prima da Carlos Alcaraz: anche lo spagnolo ha auspicato un format spalmato su due anni, come avviene per i Mondiali in quasi tutti gli altri sport. Secondo Sinner, il format attuale della Coppa Davis con la Final 8 fa perdere fascino alla competizione: “Purtroppo non ho mai giocato la “vera” Davis, quella con le trasferte, magari in Argentina o in Brasile, dove tutto lo stadio non è contro di te, ma è tutto per l’altra squadra. Questo è lo spirito della Davis, no?”. Sinner conclude: “Mi piacerebbe una formula su due anni, una competizione distribuita su due stagioni, così da poter organizzare grandi partite in grandi stadi. Renderebbe la Coppa Davis ancora più importante”.L'articolo “Mi piacerebbe giocare la ‘vera’ Coppa Davis, quella con le trasferte dove lo stadio tifa per l’altra squadra”: l’opinione di Sinner proviene da Il Fatto Quotidiano.