La Terra è "il pianeta azzurro", o "il puntino azzurro" se preferite una definizione che risale al 1990, quando la sonda Voyager scattò una delle foto più famose della storia dell'astronomia. Un'idea che però negli ultimi anni è stata messa in discussione più volte: ad aprile di quest'anno, per esempio, vi raccontammo di uno studio che suggeriva come gli oceani terrestri fossero un tempo verdi, non blu.C'è un'altra ipotesi ancora più estrema a riguardo, proposta per la prima volta da Shiladitya DasSarma, biologo molecolare, ed Edward Schwieterman, astrobiologo: l'idea che la Terra un tempo non fosse né verde né blu, ma viola.. Oceani blu, verdi o viola? L'ipotesi della Terra viola guarda ancora più indietro di quanto faccia quella degli oceani verdi. Secondo quest'ultima teoria, i primi batteri fotosintetici convivevano con altri che, invece di usare l'acqua del mare come catalizzatore, usavano il ferro: questi batteri prosperavano nelle acque verdi, e le grandi concentrazioni di ferro createsi con la nascita della fotosintesi fa supporre che gli oceani terrestri fossero, appunto, più verdi che blu.La Terra viola, invece, si basa sul fatto che la fotosintesi sia arrivata "tardi", e che prima della nascita della clorofilla come molecola "assorbi-luce", le prime forme di vita ne usassero un'altra, chiamata retinale.. Questioni cromatiche. La clorofilla assorbe tutte le radiazioni luminose a eccezione di quella verde: è il motivo per cui le piante moderne sono più o meno tutte di questo colore. Il retinale, invece, assorbe il verde e riflette il viola; è oltretutto una molecola più semplice della clorofilla, per cui secondo chi ha formulato l'ipotesi è comparsa prima sulla Terra.Un altro "trucco" del retinale è che non ha bisogno di ossigeno per fare la fotosintesi: al tempo (parliamo di 3 miliardi di anni fa), l'ossigeno era presente in concentrazioni molto basse in atmosfera, e i batteri che usavano il retinale potevano prosperare.. Tutti i colori della vita. Secondo chi ha formulato l'ipotesi della Terra viola, la situazione cambiò radicalmente 2,4 miliardi di anni fa, con l'inizio del Grande Evento Ossidativo, noto anche con il più incisivo nome di catastrofe dell'ossigeno. È il momento nel quale i cianobatteri che usavano la clorofilla cominciarono a dominare: la loro fotosintesi non si limitava a produrre energia, ma anche ossigeno, appunto, come materiale di scarto. Il gas cominciò ad accumularsi in atmosfera a livelli tali da permettere ai fotosintetici "classici" di prosperare, a scapito di quelli viola.. Oggi. Da allora, e al netto del periodo citato sopra durante il quale gli oceani erano più verdi che blu, il colore della Terra è cambiato; oggi i batteri che usano il retinale invece della clorofilla sono pochissimi: la maggior parte sono nella classe degli Halobacteria, che sopravvivono in ambienti poveri di ossigeno ma ricchi di sale.La vita sulla Terra oggi dipende in grandissima parte dalla clorofilla, dalla fotosintesi e dal colore verde, ma queste ipotesi ci dimostrano che ci sono anche altri modi (e altri colori) per crearla..