“L’età è solo un dettaglio”: il Calendario Pirelli 2026 sfida i tabù con un cast di “dee” over 40. Da Isabella Rossellini a Venus Williams, si riscrive l’immaginario della bellezza

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C’è stato un tempo in cui “The Cal” era sinonimo di giovinezza sfrontata, di nudi patinati destinati a un pubblico quasi esclusivamente maschile. Un tempo in cui una modella a 43 anni veniva considerata “troppo vecchia” per rappresentare un marchio di cosmetici, come tristemente ricordato da Isabella Rossellini; e gli “anta”erano un’età esclusa dall’iconografia della cultura pop. Nel 2026, il tabù salta: l’idea di giovinezza come unico lasciapassare lascia il posto a storia, mestiere, carisma. Il Calendario Pirelli 2026, svelato nella magica cornice della Municipal Hall di Praga, non è solo un portfolio di immagini straordinarie: è un manifesto. È infatti il primo “Cal” della storia con un cast quasi interamente “over 40”. Per una notte, i sontuosi saloni affrescati da Alphonse Mucha hanno smesso i panni di tempio della musica classica per diventare il palcoscenico di uno degli eventi più glamour del mondo. Con l’orchestra sinfonica a fare da colonna sonora, oltre 500 ospiti internazionali hanno assistito a una cerimonia che ha unito arte, cinema e moda, orchestrato con eleganza da un conduttore d’eccezione, Pierfrancesco Favino.In un’industria ossessionata dalla gioventù, il fotografo norvegese Sølve Sundsbø e Pirelli hanno fatto una scelta controcorrente, potente: celebrare la bellezza matura, quella che ha una storia da raccontare. E così, tra gli stucchi Liberty di Praga, la città di Kafka ma anche degli alchimisti, è avvenuta la magia: grazie alla tecnologia, l’uomo si è fuso con la natura e hanno preso vita gli “Elements” del 2026: 22 fotografie per 11 donne iconiche che incarnano gli elementi – terra, aria, fuoco, acqua ed etere – come chiave simbolica per raccontarne energia e identità. Il nuovo The Cal 2026 scioglie un nodo culturale: la bellezza non si misura in anni. Non si nega il corpo, ma lo si restituisce al suo contesto – il lavoro, le scelte, le vittorie, le ferite. È il catalogo di un potere tranquillo, che non chiede permesso per esistere. Marco Tronchetti Provera, il vice presidente esecutivo di Pirelli, sottolinea il passo: “Questo progetto riflette lo spirito del tempo: la natura in tutte le sue forme e donne con storie forti, ciascuna con un mondo alle spalle”. ‹ › 1 / 4 20_Adria Arjona ‹ › 2 / 4 5_Tilda_Swinton ‹ › 3 / 4 16_Isabella_Rossellini ‹ › 4 / 4 10_Luisa_Ranieri E proprio le storie di queste donne hanno dominato la serata. Venus Williams, 45 anni, icona del tennis mondiale, incarna il Fuoco. Un’immagine che le calza a pennello: “Sono competitiva al massimo, competo sempre per ogni singola palla”, ha dichiarato la campionessa, che si sta allenando per il rientro a gennaio. Lo shooting, però, è stata una sfida fisica diversa: “Ho fatto movimenti complessi. La prossima volta faccio un anno di stretching prima di arrivare sul set!”. Anche per Luisa Ranieri, 51 anni, l’elemento scelto da Sundsbø, il Vento, è stata una rivelazione: “Questa incursione in un mondo che non è il mio è un tassello della mia voglia di sperimentare, di essere libera, lontana da pregiudizi“, ha dichiarato. “Questo calendario celebra la bellezza delle donne proprio in questa direzione, è sempre stato al passo con i tempi e continua ad esserlo”. Ha poi raccontato con un sorriso la sfida dello shooting: “Rappresento il vento, e realizzare quello scatto avvolta nell’organza non è stato una passeggiata”.Il Vento è stato interpretato anche da Irina Shayk, che ha posato alla vigilia dei suoi 40 anni: “Da 20 anni aspettavo questa chiamata, è un sogno che si avvera”, ha confessato la modella. “All’inizio ero sorpresa: sono del Capricorno, un segno di terra, molto pragmatica, mentre il vento è libero. Ma più ci pensavo, più capivo la connessione. Io tendo a stare coi piedi per terra, ma ho bisogno di un po’ di vento leggero per limare i miei spigoli”. Per lei, questa chiamata è la prova che “l’età è solo un dettaglio” e che la bellezza non è quella dei social: “Mia figlia Lea, quando mi vede con la maschera di bellezza, mi dice: ‘Mamma, non ne hai bisogno, tu sei bella dentro'”.L’Acqua è stata l’elemento di Eva Herzigova, 52 anni, una veterana del Cal. Ritratta in una vasca, fluttuante, ha raccontato: “È stato bello. Ho silenziato il mio senso del controllo e mi sono abbandonata”. Per lei, questo calendario riflette un “cambiamento sociale vero”, dove “finalmente conta anche la professionalità e la bravura dimostrata”. L’Etere è stato affidato a Gwendoline Christie, 47 anni, indimenticabile protagonista de Il Trono di Spade. Il fotografo l’ha “dipinta con la luce” usando fibre ottiche in uno studio buio. “Un’esperienza quasi leggendaria”, l’ha definita l’attrice. “Adoro quando la tecnologia viene usata per espandere l’esperienza umana. È stato come una meditazione: dimentichi tutto e semplicemente accogli ciò che ti circonda”. E poi l’icona assoluta, Isabella Rossellini, 73 anni, che incarna la Terra, ritratta incorniciata da una nuvola di fiori. Completano il cast la cantautrice FKA Twigs (37 anni), che ha chiesto di “rotolare nella sabbia”, la stilista Susie Cave (59 anni), l’attrice cinese Du Juan (43 anni) e la portoricana Adria Arjona (33 anni). ‹ › 1 / 3 2_Du Juan ‹ › 2 / 3 7_Eva Herzigova ‹ › 3 / 3 3_Susie Cave Sølve Sundsbø, il fotografo e regista scelto per questa 52esima edizione, porta nelle immagini la sua anima nordica: “Sono noto per restare all’aperto anche di notte, sotto la pioggia, a osservare i temporali”, ha raccontato, spiegando la genesi del progetto. “Amo quel senso di connessione che i pittori romantici del XIX secolo, come Caspar David Friedrich, esprimevano. C’è un desiderio di libertà, di comprensione del tempo e dello spazio”. Ma la sua non è una rappresentazione letterale della natura. Il set si è spostato tra gli studi di Londra e New York, con riprese esterne solo nel Norfolk e nell’Essex per “catturare movimenti di nuvole e tramonti”. La sua magia è un equilibrio tra reale e artificiale. “La tecnologia, l’intelligenza artificiale, il 3D”, ha avvertito Sundsbø, “sono strumenti. È come li usi per arrivare all’essenza intangibile di energia, luce, vento, etere”. Per lui la scelta del cast è stata un atto curatoriale, quasi intimo: “Volevo donne che rappresentassero forza, esperienza e autenticità. Non giovani modelle, ma personalità mature che ammiro profondamente. È stato un po’ come scegliere chi invitare a cena”.Ecco allora che questo Calendario Pirelli 2026 è un inno all’empowerment femminile che va oltre gli slogan. È un progetto contro l’ageismo, che sposta l’attenzione dal corpo-oggetto alla persona. La nudità, pur presente, non è più il centro. Come ha sottolineato Sundsbø, “il politicamente corretto non esclude le nudità, ma è piuttosto un equilibrio di poteri tra il fotografo e la modella. È l’approccio che è cambiato”. “È un viaggio dentro gli elementi, ma anche dentro di noi”, ha concluso il fotografo. “Noi crediamo fermamente, io credo fermamente, nella totale integrazione tra mondo delle imprese e mondo della cultura – ha sottolineato infine Tronchetti Provera -. Gli artisti con cui collaboriamo hanno un occhio diverso sul mondo e ci aiutano a capire cose c’è e cosa verrà. Questo connubio con il mondo dell’arte ci tiene la mente aperta. E ci fa guardare avanti”. ‹ › 1 / 3 21_Irina Shayk ‹ › 2 / 3 17_Venus Williams ‹ › 3 / 3 14_FKA twigs L'articolo “L’età è solo un dettaglio”: il Calendario Pirelli 2026 sfida i tabù con un cast di “dee” over 40. Da Isabella Rossellini a Venus Williams, si riscrive l’immaginario della bellezza proviene da Il Fatto Quotidiano.