“Vessicchio doveva venire da me ma aveva la tosse. Ecco qual è stato il suo ultimo messaggio”: parla Fabio Fazio

Wait 5 sec.

Si dice “veramente sconvolto” Fabio Fazio parlando di Peppe Vessicchio, scomparso l’8 novembre all’età di 69 anni a causa di una polmonite interstiziale precipitata in maniera rapida. Il conduttore affida il proprio ricordo del direttore d’orchestra a “Repubblica”, parlando della sincera amicizia che lo legava a lui e di come lo aspettasse a breve a “Che tempo che fa” per presentare il nuovo libro destinato ai ragazzi, “Bravo bravissimo – La musica di Mozart il fanciullo geniale”: “Pochi giorni fa mi avverte che deve rimandare di un paio di settimane perché aveva la tosse, non stava bene, una polmonite. Sempre così gentile: ‘Sei stato il mio primo pensiero, ti volevo avvisare‘. Gli ho detto di non preoccuparsi, di rimettersi. L’ho salutato come sempre: ti aspettiamo Peppe”. Un’ospitata che invece non verrà mai più recuperata.Il ricordo di Fabio FazioA farli incontrare e conoscere fu il palco del teatro Ariston, che Vessicchio ha calcato per tanti anni dirigendo decine di cantanti in gara a Sanremo. Di lui Fazio ricorda “la delicatezza, l’animo poetico. Era una persona dotata di grande garbo, gentilezza e eleganza. Ricordo quando parlò del legame tra la natura e la musica, ci spiegò come ci fossero compositori che facevano crescere le piante, come i pomodori beneficiavano dell’ascolto di Mozart. Sa perché era amato da tutti? Perché aveva un modo tutto suo di spiegare le cose, pacato. Era colto e aveva la grazia. Mi fa impressione usare l’imperfetto”. E ancora: “Era così, discreto e riservatissimo. Una persona elegante che aveva scelto l’understatement. Il pubblico lo adorava, quando facevamo Sanremo aveva colto le sue caratteristiche, come d’altronde noi e i professori d’orchestra. Era diventato una star e in lui non c’era nessun compiacimento”.Il taglio della barba a SanremoNell’edizione 2013 del Festival l’iconico momento del taglio della barba da parte di Luciana Littizzetto: “Non sapeva niente. Ma Peppe aveva chiaro che la vita è un gioco, e va giocato seriamente, per il rispetto che si deve agli altri e per le opportunità che offre” spiega Fazio, che quell’anno condusse la kermesse musicale con la comica torinese. “Gli volevamo veramente bene, stette al gioco. Un rapporto cresciuto negli anni. Quando preparavo la trasmissione e pensavo: Peppe si siede qui… È tutto assurdo. Adesso mi viene in mente che sorrideva sempre, mi resta questa immagine di lui che sorride”. Il cordoglio è unanime dal mondo dello spettacolo. La stessa Littizzetto in queste ore ricorda il direttore d’orchestra con queste parole: “Non ci credo. Non ci voglio credere. Tesoro musica bella”. Sui social condivide la clip dell’ironica letterina che gli dedicò durante una puntata di “Che tempo che fa”. “Voglio pensarti sempre così. Adagio ma con brio. A ridere sotto barba e baffi. Anima sottile, delicata, affettuosa” scrive Littizzetto.L'articolo “Vessicchio doveva venire da me ma aveva la tosse. Ecco qual è stato il suo ultimo messaggio”: parla Fabio Fazio proviene da Il Fatto Quotidiano.