Un gruppo di scienziati dell'università di Harvard si è trovato di recente di fronte a un enigma paleontologico affascinante. Analizzando i resti fossili di una serie di bivalvi rinvenuti in Marocco, che risalgono a 480 milioni di anni fa, hanno cominciato a notare che le loro conchiglie portavano tutte gli stessi segni: dei piccoli marchi a forma di punto di domanda, che li osservavano beffardi, quasi a sfidarli a identificarli.. Ieri come oggi. Una serie di scansioni in 3D ad alta risoluzione, e il confronto con i bivalvi moderni, ha permesso di scoprire la soluzione: si tratta di segni di vermi policheti parassiti, in tutto e per tutto simili a quelli che oggi infestano ostriche e altri bivalvi. La storia di questi antichissimi parassiti è spiegata in uno studio pubblicato su iScience.. I vermi sulle conchiglie. La prima reazione degli autori alla visione dei marchi è stata quella di interpretarli come graffi o altri segni casuali. Il problema è che i punti di domanda erano ovunque: ogni fossile rinvenuto ne aveva sette o otto sulla conchiglia, e le scansioni 3D hanno rivelato che gli stessi segni si trovavano anche all'interno dell'animale. Per identificarli c'è voluta un po' di fortuna: la lettura di uno studio recente che conteneva le foto di alcuni bivalvi moderni con gli stessi identici marchi.Nel caso delle conchiglie contemporanee, i marchi erano stati lasciati da dei parassiti: vermi policheti dell'ordine Spionida, che invece di attaccare la carne dei bivalvi si nutrono della loro conchiglia, causando danni all'organismo che possono essere anche letali. Il metodo che usano questi policheti è sempre lo stesso: quando sono ancora larve si attaccano a una conchiglia e ne dissolvono una piccola area, alla quale si ancorano. Crescendo, i parassiti penetrano più a fondo nei bivalvi, lasciando gli inconfondibili segni a forma di punto di domanda.. Le ipotesi. Ovviamente, gli autori non escludono che i segni lasciati sulle conchiglie fossili possano essere stati causati da altri animali e non dai vermi spionidi – che sono animali senza strutture che si conservano nel record fossile. Se così fosse, però, si tratterebbe di parassiti mai visti prima, e che hanno evoluto lo stesso identico comportamento degli attuali policheti. La spiegazione più logica, quindi, è che le conchiglie fossili del Marocco abbiano subito lo stesso destino dei loro parenti attuali.. Un successo da 500 milioni di anni. Questo significa che gli spionidi hanno evoluto questo comportamento parassita 500 milioni di anni fa, e da allora non hanno cambiato nulla, continuando a parassitare le conchiglie dei bivalvi che capitano loro a tiro: si tratta quindi di una strategia di incredibile successo, che questi vermi portano avanti da mezzo miliardo di anni, sopravvivendo anche a tutte le estinzioni di massa che hanno colpito la Terra da allora. Se qualcosa funziona, insomma, perché cambiare?.