I misteri legati a due scomparse nel nulla, distinte e distanti nel tempo, quelle di Paolo Adinolfi ed Emanuela Orlandi da oggi potrebbero aver in comune un unico luogo. La Casa del Jazz, sull’Ardeatina, a Roma, all’inizio di via Cristoforo Colombo, bene confiscato alla Banda della Magliana. Dall’alba di giovedì, infatti, polizia, carabinieri e guardia di finanza scavano nel parco di Villa Osio alla ricerca dei resti del giudice Adinolfi, scomparso nel 1994. Ma non solo. Anche per cercare l’ipotetico tesoro della ‘Bandaccia’, costituito da armi, denaro e preziosi. In molti, tra cui Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, non escludono che sotto quelle gallerie possano celarsi anche altri segreti sepolti da decenni. Forse la chiave dei due misteri che partono dagli anni ’80 e ’90. La decisione di intervenire alla Casa del Jazz“Tempo fa – racconta Orlandi – parlai con un ex magistrato che stava facendo delle ricerche e che mi disse che proprio lì poteva nascondersi il corpo di mia sorella. Stamattina, appena ho letto la notizia degli scavi, ho ripensato subito a quanto mi è stato detto”. La decisione di intervenire è stata presa dal Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica in Prefettura, su richiesta dell’ex giudice Guglielmo Muntoni. L’operazione, serve a ispezionare gallerie sotterranee mai esplorate, sigillate trent’anni fa proprio sotto la villa che oggi ospita concerti e incontri culturali. “Questa attività – spiega Muntoni – non è solo sul giudice Adinolfi. L’obiettivo è capire cosa si possa nascondere nell’antica galleria che trovammo interrata. Pensammo a un deposito di armi o documenti, ma non è escluso che vi siano corpi. Uno di questi potrebbe essere quello di Adinolfi“. La scomparsa di Paolo AdinolfiIl magistrato Paolo Adinolfi, considerato integerrimo, scomparve nel nulla il 2 luglio 1994. Quella mattina uscì di casa intorno alle nove e fu visto per l’ultima volta nella biblioteca del Tribunale Civile di Roma. La sua auto venne ritrovata ore dopo al Villaggio Olimpico. Da allora, nessuna traccia. Le indagini furono archiviate due volte, nel 1996 e nel 2003. Adinolfi aveva lavorato su delicate inchieste finanziarie che toccavano ambienti della Banda della Magliana, dei servizi segreti deviati e della finanza vaticana. La famiglia, appresa la notizia degli scavi, ha diffuso una nota: “Non siamo mai stati consultati né informati. Chiediamo silenzio e rispetto per il nostro dolore infinito”, hanno scritto Nicoletta, Giovanna e Lorenzo Adinolfi. Villa Osio, oggi simbolo di rinascita civile grazie al progetto voluto dall’ex sindaco Walter Veltroni, fu un tempo residenza di Enrico Nicoletti, considerato il “cassiere” della Banda della Magliana. Sottoposta a sequestro e poi confiscata nel 2001, divenne Casa del Jazz nel 2005. Ma sotto i suoi eleganti giardini si celerebbe un’altra Roma, fatta di tunnel, catacombe e cimiteri sotterranei risalenti ai tempi antichi e ai bombardamenti. L’ex magistrato Otello Lupacchini, che indagò sulla Banda della Magliana, collega proprio a quella rete sotterranea di cunicoli e gallerie la sparizione di Adinolfi. “C’era un progetto edilizio per aprire una dépendance su una catacomba. Dopo la sua scomparsa, nel 1994, la galleria fu inspiegabilmente riempita di detriti. Era lunga circa 500 metri, fino ai campi sportivi della BNL. Un’operazione costosa e illogica, ma bisognava avere un buon motivo per farlo”. Secondo Lupacchini, Adinolfi stava indagando sul fallimento di Ambra Assicurazioni, da cui erano scomparsi quattro miliardi di lire che sarebbero poi finiti nelle tasche di Nicoletti. “Il magistrato doveva testimoniare a Milano il giorno dopo la sua sparizione. Forse sapeva troppo“, aggiunge. Anche la deputata Stefania Ascari (M5S) è intervenuta sul giallo: “Seguo da tempo il caso di Adinolfi, un magistrato coraggioso che aveva toccato dossier delicatissimi. La sua famiglia attende da trentuno anni la verità. Spero che queste indagini restituiscano giustizia a un servitore dello Stato”. Questo articolo Giudice Adinolfi, scavi sotto la Casa del Jazz a Roma: si cercano tracce del magistrato scomparso nel 1994 proviene da LaPresse