Il patto prevedeva un solo risultato ammissibile per il derby torinese di under 19 del 26 marzo 2025. E per il dirigente della squadra perdente i suoi ragazzi potevano anche prendere a calci e pugni gli avversari in campo: l’importante era rispettare l’accordo. Come racconta il Corriere della Sera, alla fine però la partita non si è neanche giocata. Il motivo ufficiale faceva riferimento a motivi di sicurezza. Ma il giudice federale non ci ha creduto neanche un attimo, soprattutto dopo aver ascoltato gli audio e i testimoni della vicenda. Per il Tribunale federale territoriale si è trattata di una combine a tutti gli effetti tra la FC Torinese 1894 e l’Academy FC Torinese 1894, che ha alterato l’esito della gara garantendo alla prima la qualificazione al girone B del campionato Juniores Provinciali.Le sanzioni: cinque anni al presidenteNei giorni scorsi il collegio ha inflitto sanzioni disciplinari severe a tre dirigenti, difesi dall’avvocato Luca Calabrò: cinque anni di inibizione per Sante Squillace, presidente della FC Torinese, tre anni per Gabriele Gianluca Rosani, allora dirigente tesserato, e quattro anni e otto mesi per Irene Crucitti, moglie di Squillace e presidente dell’Academy. La FC Torinese è stata punita con sei punti di penalizzazione e un’ammenda di 8 mila euro, l’Academy FC Torinese con quattro punti e 3 mila euro di multa. Il tribunale ha anche condannato i dirigenti delle due società per aver gestito le squadre come un unico centro d’interessi.Le intercettazioni: «Dobbiamo avere i tre punti»L’indagine è stata avviata grazie a una segnalazione anonima presentata attraverso il portale whistleblowing della Figc e agli atti sono finiti audizioni, documenti e registrazioni audio. Il giorno prima del match Squillace dice, parlando con due dirigenti dell’Academy: «Dobbiamo avere i tre punti. Chiuso! A chi deve chiederli? All’altra mia juniores». E ancora: «I tuoi ragazzi possono pensare tutto quello che vogliono, la Torinese domani deve vincere 1 a 0 al 90′, al 100′, quello che sia». Il presidente anticipa la soluzione in caso di disobbedienza: «Appena vedo che a tre minuti della fine i nostri non hanno un goal in più, entro in campo e ritiro la squadra. Chiuso!».Le pressioni negli spogliatoi: «Fate che cazzo volete»Le pressioni proseguono negli spogliatoi dell’Academy appena prima della gara. Lì il dirigente si rivolge ai giovani calciatori, comprensibilmente riottosi: «La Torinese stasera deve vincere serenamente. Ne potete fare sette-otto, li potete ammazzare di calci, di pugni, potete far sparire la palla, prenderli per il culo, fate che cazzo volete, a me non me ne frega niente. Al 90′ i tre punti devono essere dall’altra parte». L’opera di «persuasione» continua con minacce neanche tanto velate: «Chi ha voglia un altro anno di rimanere in Torinese o Academy che sia, non può ragionare al contrario, perché chi ragiona al contrario lo dice serenamente oggi e può andare via anche adesso».Il ritiro strategico: vittoria a tavolino 3-0Il derby alla fine neanche si giocherà. Il risultato finale sarà la vittoria a tavolino 3-0 proprio per la FC Torinese, perché all’inizio della gara i presidenti delle due società si accorderanno per ritirare l’Academy. Tutto deciso «per motivi di sicurezza», sostengono i dirigenti, alla luce del «clima di ostilità» dopo aver provato ad accordarsi sul risultato. I giudici però non ci credono un attimo: quel ritiro era strategico, una «modalità extra-campo» per superare il «fermo disaccordo»– dei giocatori dell’Academy. L'articolo «Potete anche ammazzarli a pugni, ma dovete perdere», la vergogna degli audio sul derby truccato a Torino: il caso tra Juniores proviene da Open.