Mappatura dei nei non più garantita, il Veneto conferma: “Eliminata dai Lea a livello nazionale”. Ma il ministero nega

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Dopo la vicenda dei mancati rimborsi degli ausili per le persone con disabilità, scoppia un nuovo caso di rimpallo di responsabilità tra ministero della Salute e Regione Regione Veneto. Un altro elemento di tensione politica all’interno del centrodestra, diviso sull’individuazione del giusto candidato da presentare alle prossime regionali. Nei giorni scorsi, la sede veneta della Federazione italiana medici di medicina generale (Fimmg) ha denunciato il fatto che la mappatura dei nei, esame fondamentale per la prevenzione dei tumori della pelle, fosse stata cancellata dai Livelli essenziali di assistenza (Lea). E quindi non venisse più coperta dal Servizio sanitario regionale, rendendola disponibile di fatto solo a pagamento. La regione, pur confermando la notizia dell’eliminazione dell’esame dai Lea, ha smentito che si tratti di una sua scelta, bensì l’ha attribuita al ministero della Salute: “Con l’entrata in vigore del nuovo nomenclatore tariffario nazionale dei Lea, da gennaio 2025 la cosiddetta mappatura sistematica dei nei non è più prevista come prestazione a carico del Ssn”, scrive Venezia in una nota. Ma gli uffici del ministero, contattati da ilfattoquotidiano.it, negano che tale esame non sia più garantito dalla sanità pubblica.“La mappatura dei nei – specificano gli uffici – si riferisce alla prestazione della specialistica ambulatoriale ‘Osservazione in epiluminescenza‘. Tale prestazione nel vecchio nomenclatore del 1996 aveva il codice 89.39.1. Mentre nel nuovo nomenclatore viene ricondotta e compresa nella nuova prestazione ‘Prima visita dermatologica‘, con il nuovo codice 89.7A.7.”, spiega il ministero. Che poi conclude: “La mappatura dei nei quindi non è stata eliminata, ma inclusa nella prima visita dermatologica”.A dare inizio alla polemica erano state le dichiarazioni di Giuseppe Palmisano, segretario veneto della Fimmg. In un’intervista pubblicata dal giornale diocesano La Vita del Popolo, Palmisano aveva lanciato l’allarme: la regione governata dal leghista Luca Zaia ha comunicato ai medici di medicina generale la rimozione della mappatura dei nei dalle prestazioni erogabili con impegnativa del Ssn. La decisione – che ancora una volta sceglie di tagliare sulla prevenzione – ha sollevato forti preoccupazioni tra medici e rappresentanti istituzionali, che temono un aumento dei rischi per la salute pubblica. La mappatura dei nei è riconosciuta come uno strumento essenziale per la diagnosi precoce del melanoma e di altri tumori cutanei. Privare i cittadini della possibilità di accedervi gratuitamente – o con il solo ticket – significa esporre le persone, soprattutto la parte meno abbiente della popolazione, a pericoli evitabili.Secondo una nota diffusa da Regione Veneto, però, “la comunità scientifica internazionale (Ministero della Salute, società scientifiche dermatologiche, linee guida europee) è concorde: lo screening sistematico di tutti i nei nella popolazione generale non ha dimostrato efficacia nella riduzione dei melanomi invasivi né della mortalità per melanoma. Per questo non è paragonabile agli screening oncologici di comprovata utilità (mammella, colon-retto, cervice uterina)”. Inoltre, la nota specifica che “i controlli per i pazienti con sospette lesioni pigmentate (nei o nevi) continuano a essere garantiti”. E ancora: “Il cittadino che presenti un nevo sospetto o qualunque lesione cutanea dubbia potrà come sempre rivolgersi al proprio medico di medicina generale o al pediatra di libera scelta, che, se lo riterrà necessario, formulerà la richiesta di visita dermatologica“.L'articolo Mappatura dei nei non più garantita, il Veneto conferma: “Eliminata dai Lea a livello nazionale”. Ma il ministero nega proviene da Il Fatto Quotidiano.